Mini Clubman
Un surplus di versatilità nella Clubman ultima protagonista del cambio generazionale di Mini.
Che quello di Mini sia uno dei cambi generazionali di maggior interesse è ormai universalmente accertato, accettato e oggetto di studio. Entrata infatti nell’orbita BMW la storica e inimitabile “invenzione” di Alec Issigonis ha infatti dimostrato una straordinaria capacità di trasformare quello che era un semplice modello in una vera e propria gamma di innovative interpretazioni dell’idea originale. L’ultima di queste rivisitazioni è la Clubman che segue la 3 porte, la 5 porte, la Paceman e la Countryman, in attesa della Cabrio che è andata a cercare gloria in anteprima mondiale al Salone di Tokyo. Cosa non senza significato.
La Clubman, dunque. bisognerà pur dire subito che comincia ad essere non più del tutto “giusto” continuare a chiamarla Mini. Siamo infatti in presenza di una vettura che misura 4,23 mt di lunghezza, 1,80 in larghezza e 1,44 in altezza su un passo di 2,67 mt. Sono misure che la sconfinano nel segmento C, quello delle berline per famiglia con tanta disponibilità di spazio e versatilità, con anche qualcosa in più. È infatti del tutto nuova l’accessibilità che deriva dal numero di porte salite a sei. Quelle posteriori si aprono infatti ad armadio con, in più, disponendo del sistema (opzionale) Comfort Access e la funzione Easy Opener si aprono con il semplice passaggio di una volta il piede sotto il paraurti posteriore per spalancare la portiera destra e due volte per l’apertura completa. Si dispone così di un bagagliaio con una capacità di 360/1.250 DMC utili, integrati anche da numerosi vani. I sedili posteriori sono con schienale frazionabile in rapporto 40/20/40.
Nell’abitacolo completamente ridisegnato spicca il grande strumento circolare che cambia di colore e intensità in funzione dell’andatura e della modalità, i sedili sono a regolazione elettrica e trova posto il sistema infotainment Mini Connect tra i più sofisticati in circolazione. Tutto quello che può ricordare di trovarsi a bordo di un modello Premium tra i più dotati raffinati per qualità e meglio dotati è imbarcato in una cornice di levata qualità dei materiali e dei dettagli, oppure è ottenibile con le possibili personalizzazioni.
Le motorizzazioni proposte, tutte con tecnologia Twin Power Turbo e ampiamente collaudate muovono con i tre cilindri di 1.500 cc da 75 CV e 180 Nm per la ONE (22.300 Euro) e da 116 CV e 270 Nm della ONE D (24.800 Euro); seguono la COOPER con il tre cilindri di 1.500 cc da 136 CV e 220 Nm (24.800 Euro), il quattro cilindri di 2.000 cc da 192 CV (28.800 Euro) della COOPER S, il quattro cilindri di 2.000 cc da 150 CV e 330 Nm della COOPER D (27.300 Euro) e il quattro cilindri di 2.000 cc, 140 CV e 400 Nm della COOPER SD (31.300 Euro).
Sono governati, secondo i casi da cambi manuali a sei marce previsto di serie per tutte le versioni, ma per la Cooper S è disponibile anche lo Steptronic a otto rapporti che con i tre cilindri è a sei rapporti.
Ogni esigenza di uso, abitudine di guida, controllo dei costi, è assolta nel migliore dei modi con il denominatore comune di un go-kart feeling ottimizzato dalla carreggiata maggiorata, dall’allungamento del passo e dalla specifica taratura delle sospensioni. Le maggiori dimensioni e peso, per contro, non hanno alterato la maneggevolezza e la corretta risposta delle ruote allo sterzo elettromeccanico con funzione Servotronic e le cose migliorano ulteriormente disponendo (a richiesta) del Dynamic Damper Control per le sospensioni.
Va infine segnalato che, oltre a tutti i sistemi di assistenza, porta un apprezzabile aiuto alla guida il Mini Head-Up Display che proietta direttamente su un display tutte le informazioni utili fuoriuscendo nella parte alta del cruscotto consentendo la massima concentrazione alla guida.