MINI COOPER SD

Quando nel 2003 la Mini adottò il primo motore diesel della sua storia non pochi parlarono apertamente, se non di scandalo, quantomeno di delitto di lesa maestà.

31 May 2011 motorpad.it
MINI COOPER SD
Quando nel 2003 la Mini adottò il primo motore diesel della sua storia non pochi parlarono apertamente, se non di scandalo, quantomeno di delitto di lesa maestà. E invece…
Invece fu subito un successo e l’Italia divenne rapidamente uno dei mercati più importanti tanto che, ad oggi, le Mini a gasolio in circolazione sulle nostre strade sono quasi 71.000 (il 70% delle Mini che si vendono sono in effetti Diesel) e oltre 212.000 nel mondo.
Questo risultato dipende anche dal fatto che il motore in questione si è rapidamente evoluto in versioni sempre più coerenti con l’immagine del modello e più performanti.

All’iniziale 1.600 cc da 90 CV della Mini ONE D (di origine Toyota) si è infatti aggiunto nel 2007 un 1.600 cc più potente da 112 CV questa volta sviluppato con Peugeot/Citroën che equipaggia la Cooper D.
L’entrata in scena di un marchio come Cooper ha ora, in qualche modo, “obbligato” Monaco ad un passo successivo, anzi a due, in avanti.
Il primo riguarda un incremento di cilindrata e di potenza: 2.000 cc e 105 kW-143 CV e il secondo invece rappresenta una vera e propria affermazione di “autonomia” tecnica.

Si tratta infatti di un motore di esclusiva produzione BMW già impiegato su altri modelli del Gruppo e che nel caso della Mini Cooper SD – la nuova versione - viene necessariamente montato trasversalmente e non longitudinalmente.
All’incremento di potenza fa ovviamente seguito l’aumento della coppia, pari a 305 Nm tra 1750 e 2.700 giri, dato questo che meglio di ogni altro definisce il carattere delle Cooper SD che ne sono dotate, cioè tutta la gamma, berlina, Cabrio, Clubman, Countryman e Countryman ALL4.

Ne abbiamo saggiato le qualità dinamiche su e giù per i colli che fanno da corona a Bologna, su percorsi ripidi e straricchi di curve dove si è messa in luce la prontezza di risposta dell’acceleratore e lo spunto in ripresa anche in abbinamento con la trasmissione automatica e ancor più con il cambio sequenziale a “paddle” al volante o a leva.

Prestazioni, quindi, da vera Cooper o, volendo, godibilissime andature contemplative e rilassanti senza necessità di scomodare il cambio.
La velocità massima si colloca tra 195 e 215 km/h e lo scatto da 0 a 100 km/h tra 9,4 e 8,1 secondi.

Il prezzo da pagare in termini di consumi è più che sopportabile in quanto la Cooper SD dispone di serie del sistema Start & Stop e quindi occorrono mediamente 4,5 litri di gasolio per 100 km con emissioni di circa 120 g/km di CO2.
I prezzi di listino invece subiscono un incremento adeguato alle nuove prestazioni e sono: 25.600 euro per la Cooper SD, 27.650 per la Clubman SD, 29.900 per la Cabrio, 28.500 per la Countryman e 30.500 per la Countryman ALL4.
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