Opel Mokka: cresce il carattere

A quattro anni dal lancio è già tempo del primo restyling. Il B-Suv di Opel si presenta così rifacendosi il trucco fuori, aggiornato negli interni ma, soprattutto con la nuova motorizzazione ibrida a 48 Volt da 136 CV che sta diffondendosi in tutti i marchi della galassia Stellantis.
Sono rimaste invariate le dimensioni del Suv compatto: lungo 4,15 mt, largo 1,79 ed è alto 1,54, con un passo di 2,56 metri che consente una discreta abitabilità anche dietro, perfetta per due passeggeri. Buona la capacità del bagagliaio: da 305 litri in configurazione cinque posti fino a 1.105 a divano abbattuto, facile l’accesso con ampia apertura e piano di carico ben allineato.
Mokka già quattro anni fa aveva portato all’esordio l’attuale stile del frontale e gli aggiornamenti della nuova versione sono discreti, solo per allineare il family feeling del B-Suv al resto della gamma. La parte superiore della calandra è ora un elemento continuo, in materiale plastico nero lucido, che congiunge i due fari a LED disposti “ad ala” creando quello che a Rüsselsheim chiamano Opel Vizor. Al centro l’ormai tradizionale logo Opel Blitz. Le luci al posteriore, anch’esse a LED, ripropongono gli stilemi della parte anteriore, risultando un po’ più moderni della prima versione, mentre il grande logo è posto al centro sopra al lettering del modello. Linee precise nelle fiancate, con quella di cintura ben evidente a conferire un po’ di teutonica sportività.
Più novità negli interni. I due schermi di pari dimensione, 10” il cruscotto digitale e altrettanti il display centrale, sono inscritti in una pratica cornice che riduce i riflessi e l’intrusione della luce radente. Chiudono i due estremi le bocchette di aerazione. Proseguendo con la filosofia di “detox” dei comandi si apprezza l’ergonomia di quelli della climatizzazione: tradizionali ma immediati e quindi più sicuri. Anche la gestione del touch screen centrale, con il tipico approccio da tablet con icone e widget, risulta intuitivo e di rapido apprendimento. Oltre alla ormai irrinunciabile connettività con gli smartphone anche senza cavo, si segnala la novità dell’integrazione di ChatGPT con riconoscimento vocale.
Nell’allestimento top oltre alle prese USB, più dietro che davanti, c’è anche l’immancabile piastra di ricarica per il telefono che ben si integra con la ricca dotazione di vani porta oggetti: l’ergonomia e la razionalità ribadiscono l’origine tedesca. Anche i tessuti risultano piacevoli al tatto e curati nell’impiego dei materiali provenienti da riciclo. Di nuovo disegno il volante, che manifesta un piglio più sportivo di prima.
Sotto il cofano l’elemento più atteso: il rinnovato tre cilindri 1.2 litri, turbo a iniezione diretta e distribuzione con comando a catena da 136 CV e 230 Nm di coppia, aggiornato con la tecnologia mild-hybrid a 48 Volt, con il motore elettrico, con funzione HSG, integrato nel cambio automatico a doppia frizione sei rapporti. Il costruttore dichiara 4,8 e 4,9 l/100 km nel ciclo misto WLTP con 110 g/km di CO2 emessa.
Ricco il pacchetto di ADAS già nell’allestimento d’attacco: dal cruise con limitatore di velocità al riconoscimento dei segnali stradali, oramai obbligatorio, cui si aggiungono il mantenimento di corsia, la frenata d’emergenza con riconoscimento pedoni e l’attenzione del conducente. Di serie anche i sensori di parcheggio posteriori, mentre la versione più ricca GS monta la retrocamera posteriore e a 180 gradi.
Semplificata la gamma con soli due allestimenti, Edition e GS. Oltre alla versione ibrida la nuova Mokka, ha altre due motorizzazioni termiche costruite intorno alla rinnovata unità tre cilindri 1.2 litri: sempre 136 CV ma senza supporto elettrico e con cambio manuale a sei rapporti, oppure 130 CV accoppiati all’automatico otto marce. Come già il modello precedente, è disponibile anche la versione elettrica, ma solo quella più potente ed efficiente, con 156 CV e autonomia WLTP di 403 km.
Sulle strade dell’isola di Maiorca abbiamo provato la nuova versione ibrida. La nuova Mokka Hybrid manifesta una discreta differenza tra le mappature selezionabili con il Drive Mode. Soprattutto la taratura più sportiva si discosta dalle altre non solo per la colorazione rossa del cruscotto: lo sterzo diventa più muscolare tanto da sembrare più preciso, il pedale del gas più “pronto” e le cambiate avvengono a un regime di rotazione più elevato, aumentando anche l’inevitabile caratteristico rumore del tre cilindri. L’accoppiata motore cambio si è dimostrata brillante anche nelle strade tortuose in salita che caratterizzano la parte nord dell’isola. Senza velleità sportive, la Mokka Hybrid è sempre pronta all’uscita delle curve merito anche dell’apporto di coppia dell’elettrico, mentre il cambio può essere usato, senza pretendere cambiate fulminee, anche in modalità sequenziale. Perfetta la mappatura Normal anche per contenere i consumi senza dover per forza scendere in Eco.
Stimolati dal divertimento che la vettura trasmette abbiamo chiesto parecchio al motore, soprattutto nei tratti guidati in salita, ciò nonostante, siamo riusciti a contenere il consumo medio a 6,2 l/100 km, valore certamente distante dal dato dichiarato ma comunque interessante in valore assoluto e soprattutto considerando che abbiamo percorso più di 50 km, sui 120 complessivi comprendenti anche un tratto autostradale, sempre in modalità Sport senza badare ai consumi.
Il nuovo B-Suv Opel è già ordinabile. La gamma parte da 26.200 euro di Mokka 1.2 136 CV (manuale 6 rapporti) Edition, 1.500 euro in più per la GS. Si sale a 27.700 euro per la 130 CV con l’AT8 Edition e stessa differenza in più per la GS. La Hybrid 136 CV DCT6 48V parte dai 29.700 euro della Edition e sempre 1.500 euro in più per la GS. L’elettrica, solo 156 CV: 36.700 euro Edition e 38.200 GS.