Peugeot 208 GTi e 308 GTi by Peugeot Sport

Da oltre 30 anni una GTi in famiglia.

21 Nov 2016 Andrea Nicoli
Peugeot 208 GTi e 308 GTi by Peugeot Sport

Sportive compatte, una categoria sempre più ristretta e forse meno sognata dai nostri giovani, ma è sempre una grande emozione poterle
Peugeot ha sempre creduto in questa nicchia di mercato lanciando la prima GTi della sua lunga storia nel lontano 1984: la 205 GTi 1.600 con 105 CV. Nei mesi successivi la 205 è cresciuta di potenza a 115 CV e di cilindrata fino a 1.900 per 130 CV, ben gestiti da generosi cerchi - per l’epoca - da 15”. In quegli anni chi vi sta scrivendo, ora 51 enne, la sognava e poi qualche hanno dopo ci è salito in abitacolo come navigatore in qualche rally e il ricordo, anzi l’amore, è ancora vivo.

Arrivando velocemente ai giorni nostri, più o meno 32 anni dopo, fortunatamente alcune Case costruttrici credono ancora all’interesse che riescono a generare delle utilitarie di medie dimensioni quando sotto il cofano cominciano ad entrare oltre 200 CV. Una di queste è Peugeot. Probabilmente la moda non richiede più esasperazioni estetiche che tendono presto a invecchiare; meglio concentrarsi sui materiali, l’elettronica, gli pneumatici e i telai che ora decisamente più rigidi riescono ad offrire un grande piacere di guida in tutta sicurezza.
Proprio su questi concetti Peugeot, assieme alla sua factory interna Peugeot Sport, ha messo in gamma ormai da tempo quattro versioni che si possono permettere di esporre le tre letterine rosse “GTi” a fianco della targa.

Nell’ordine di potenza e contenuti tecnici, che poi diventa di conseguenza anche una scala di prezzi troviamo la 208 GTi, la 208 GTi by Peugeot Sport e due 308 GTi by Peugeot Sport con due livelli di potenza. Tutte queste quattro versioni sono accomunate dal motore 1.600 THP a iniezione diretta. Un moderno propulsore sovralimentato con una turbina twin scroll che permette di erogare potenze da 208 a 270 CV. Ancora una volta il piccolo 4 cilindri ampiamente impiegato anche nelle competizioni risulta affidabile anche con 146 CV/litro, relativamente parco nei consumi e con un’anima pur sempre attenta alle emissioni visto che rientrano tutti nella severa normativa Euro6.
Il piacere ha un prezzo onesto che parte da 22.900 euro per la 208 GTi per passare ai 26.300 del medesimo modello in versione by Peugeot Sport, fino a 32.650 e 35.150 euro per la 308 GTi by Peugeot Sport rispettivamente con 250 o 270 CV.

208 GTi agile e veloce con il carattere di una vera sportiva
Possono bastare anche 208 CV per divertirsi su strada e in pista, specialmente se la vettura pesa 1.180 kg e ha una generosa coppia di 300 Nm disponibile fin da 3.000 giri. Peugeot Sport non ha semplicemente aumentato la potenza alla sua berlinetta ma è intervenuta sull’aspetto dinamico, sospensioni e carreggiate, per cercare di equilibrare il carattere esuberante di una vettura dal passo contenuto. Per trasmettere al meglio la potenza sulle ruote anteriori si è utilizzato un differenziale elettronico Torsen che ripartisce la maggior quantità di coppia sulla ruota che in quel momento trova maggiore aderenza. Questo migliora l’accelerazione a centro curva limitando un po’ del sottosterzo, insito nelle trazioni anteriori. Volendo si può escludere anche completamente l’ESP e qui sta all’abilità di chi guida interpretare il comportamento della vettura alle velocità medio-alte. La stabilità è stata cercate, e trovata, anche con l’allargamento delle carreggiate: 10 mm all’anteriore e 20 mm al posteriore. La taratura più rigida di molle e ammortizzatori, unita alle nuove barre antirollio e ad un’altezza minima inferiore di 10 mm ha fatto il resto. Il tutto, almeno in pista, senza dimenticarsi della nostra schiena.
Con questi interventi si è cercato di addomesticare il posteriore che nei rapidi campi di direzione, specialmente se il fondo è umido, ogni tanto ci avverte con una certa reattività.

L’equilibrio generale è stato raggiunto anche con i cerchi da 18” di serie sulla “by Peugeot Sport”, con pneumatici 225/35. Il maggiore dimensionamento delle ruote ha permesso di contenere l’impianto frenante Brembo rivisto, con dischi anteriori da 302 mm e pinze rosse a 4 pistoncini, e dischi posteriori da 249 mm con pinze grigie a due pistoncini.
Un impianto che nel severo uso all’autodromo di Misano Adriatico non ha mai accusato un allungamento del pedale del freno e ha permesso spazi d’arresto contenuti anche oltre i 200 km/h. Ricordiamo che la 208 GTi ha una velocità massima dichiarata di 230 km/h.

Per gli appassionati e per i più giovani faranno piacere altri due dati molto interessanti: l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,5” e un consumo medio dichiarato di 16,5 km/litro. Se nel primo caso possiamo confermare per la voce consumi dobbiamo ritarare i valori con un passo abbastanza allegro di 12-13 km nelle colline romagnole e inevitabilmente solo di 7-8 km/litro in circuito, quando la linea rossa del contagiri diventa quasi d’obbligo con tutte le sei marce.

308 GTi la berlina che non teme le coupé
Partiamo da un numero per palati raffinati: 4,46. È il valore del rapporto peso potenza della 308 GTi by Peugeot Sport che pesa poco meno di 1.200 kg (escluso conducente) e può vantare 270 CV. A tutti gli effetti la Peugeot più sportiva della gamma.
Ecco che l’elegante berlina da famiglia, tutto spazio e confort, si trasforma in una sorta di gran turismo che ai semafori riesce a scattare da 0-100 km/h in soli 6”.

Come per la sorellina 208 anche sulla 308 Peugeot Sport è intervenuta in ogni parte meccanica e, vista la potenza specifica molto elevata, gli interventi sono stati fatti anche in virtù del mantenimento dell’affidabilità. Pistoni forgiati in alluminio, segmenti e bielle rinforzate, cuscinetti e bulloni trattati e rinforzati, assieme all’impianto di raffreddamento del motore e del turbo ben dimensionati. Stesso dicasi per la trasmissione. Anche sulla 308 il cambio è manuale a sei marce ma per gestire i 270 CV e la coppia di 300 Nm, costante tra 1.900 e 5.000 giri, si è preferito irrobustire alberi e manicotti.

Per quanto riguarda gli altri particolari si è lavorato sull’ottimizzazione dell’assetto, ribassato di 11 mm, le carreggiate sono più ampie di 10 e 20 mm, e poi assieme ad un assetto più rigido è stato impiegato il leggero alluminio in alcuni particolari come i bracci sospensione o le tazze di ancoraggio dei dischi freni.

Per chiudere il cerchio evolutivo anche qui si è deciso di equipaggiare la versione più potente con un differenziale autobloccante elettronico tipo Torsen e di variare la taratura dello sterzo elettroidraulico. Non ultimo i cerchi e gli pneumatici dedicati. Per i primi si è scelto il modello Reverse da 19” che pesa ben 2 kg in meno della versione in alluminio da 18”, mentre i pneumatici 235/35-19 sono dei Michelin Super Sport.
In totale anche la più grande 308 non si discosta molto dai 1.200 kg della piccola 208 a beneficio di un dinamismo ancora più spiccato e consumi variabili, non in pista, tra i 12 e i 14 km/litro.

Interni razionali e impreziositi da pelle e Alcantara
Se per gli esterni la mano di Peugeot sulle versioni GTi è stata molto sobria, con piccole appendici aerodinamiche per lo più sulla 208, uniti a cerchi maggiorati e a nuovi colori per la carrozzeria, anche all’interno delle versioni GTi troviamo una sportività discreta, decisamente elegante.

Non aspettatevi dunque strumentazioni particolari, al limite sono i display che cambiano colore e tipo di informazioni illustrate, bensì troviamo la pelle per il volante e rivestimenti più raffinati su plancia, cielo e interno portiere. Il nero la fa da padrona, alleggerito da impunture rosse. L’alluminio lo si ritrova sui battitacco delle porte, sulla pedaliera e sulla leva del cambio. Decisamente comodi e grintosi i sedili avvolgenti, che nelle versioni più potenti, sono rivestiti in pelle e Alcantara.
Dunque le nuove sportive di Peugeot abbandonano la voglia di stupire con scelte estetiche troppo pacchiane a beneficio di linee e materiali che piaceranno a giovani e meno giovani.

Stesso motore due caratteri abbastanza diversi
Siamo ritornati a provare le sportive Peugeot in una fredda giornata di novembre sul circuito di Misano Adriatico. Come sempre poter usufruire di un autodromo permette di divertirsi e nello stesso tempo di provare in tutta sicurezza le prestazioni di vetture con indole corsaiola. Nelle curve più lente abbiamo apprezzato il lavoro del differenziale Torsen che ha migliorato la trazione e la guidabilità, mentre nei punti più veloci l’assetto “piatto” ci ha dato sicurezza assieme all’efficacia dell’impianto frenante mai affaticato anche dopo parecchi giri.

Indubbiamente il passo e il telaio della 308 rendono la vettura più equilibrata nel lungo rettilineo del circuito inframmezzato da una curva destra che cambia per tre volte il proprio raggio. La stessa potenza, in pista non basta mai, permette di uscire molto più velocemente dalle curve o di passare a una marcia superiore sicuri di avere sempre molta spinta. Per contro la 208 è molto agile e salta sui cordoli con disinvoltura. Con un po’ di malizia si può sfruttare la tendenza del posteriore ad allargare e forzare l’ingresso in curva con un trasferimento di carico deciso per avere poi subito le ruote anteriori diritte pronte a riaccelerare. In alcuni punti ci immaginiamo la 208 su una strada di montagna, probabilmente l’habitat ideale per la “Leoncina”. La 308 è una vettura sicuramente più polivalente e pronta a percorrere molti km e con una guida più rilassata perché meno nervosa e per contro ha veramente poche rivali anche contro le più prestazionali e costose berline tedesche.
Se poi facessero una 208 “SuperGTi” da 270, non mi tirerei indietro. Almeno dalla prova.

 

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