PEUGEOT 508 2.000 HDi 163 CV Allure

E’ chiaro che si sono stancati.

08 Jun 2011 motorpad.it
PEUGEOT 508 2.000 HDi 163 CV Allure
E’ chiaro che si sono stancati. Evidentemente nel Gruppo PSA (Peugeot-Citroën) deve essere scatta una specie di rivolta contro una delle convinzioni più consolidate nel mondo dell’auto (non possiamo certo parlare di “luogo comune”) secondo cui la qualità la sanno fare solo i tedeschi.
Nasce da questa orgogliosa riaffermazione della miglior tradizione della casa - quella ad esempio che aveva come motto l’indimenticato “Peugeot c’est serieux” - il programma 508 (berlina e station wagon) che ha, per esplicita dichiarazione, proprio il compito di accettare la sfida alla celebrata qualità tedesca.

Ci sono riusciti? Abbiamo cercato di verificarlo analizzando
a fondo la sostanza e i comportamenti della berlina 508 con motore 2.000 cc HDi in allestimento Allure, versione, a nostro parere, tra le più interessanti per il nostro mercato. E per la missione che le viene affidata.

Diciamo subito che pur essendo oggi al vertice della gamma del Leone e presentandosi con misure d’ingombro importanti – 4,79 mt di lunghezza, 1,85 di larghezza e 1,46 di altezza – non si tratta di un’ammiraglia vera e propria. Non ne ha i classici compiti di rappresentanza e non è una di quelle auto che fanno pensare all’autista al volante ed al “presidente” seduto dietro. E’ piuttosto una riuscita interpretazione in chiave moderna di quelle “grande routiere” che appartengono alla cultura automobilistica francese, fatta di bello stile senza inutili fughe in avanti e cose concrete e apprezzabili.

Lo stile convince per il dinamismo che esprime con le sue linee quasi da coupé a quattro porte con lo sbalzo posteriore relativamente corto (che nasconde però un bagagliaio da più di mezzo metro cubo utile), le belle ruote in lega, gli specchietti ripieghevoli e l’aerodinamica accurata. Ne esce una generale impressione di sportività elegante favorita anche dal largo appoggio a terra delle carreggiate e dagli pneumatici ribassati.

L’apertura senza chiave introduce in un abitacolo dove la qualità percepita ha la sua controprova reale nei materiali scelti, nell’accuratezza delle lavorazioni e in una ricchezza di allestimento dove, tra dotazioni di serie e personalizzazioni a richiesta, si può davvero pensare di trovarsi a bordo di un modello di segmento superiore.
Il classico rapporto “value for money” elemento primario per un giudizio di congruità tra quanto viene offerto e il prezzo richiesto – 31.500 euro - è positivo e tale da reggere il confronto con la miglior concorrenza tedesca. O giapponese che sia.

Giudizio che trova conferma quando la 508 HDi 2.0 HDi viene messa in strada.
Il motore di questa versione, turbodiesel di 2.000 cc HDi, è la riprova che l’equilibrio e la concretezza sono le caratteristiche fondamentali del modello.
Eroga 163 CV a 3.750 giri, niente di mostruoso, dunque, ma con la notevole coppia di 340 Nm a 2.000 giri che lo rende ben sfruttabile in ogni condizione di marcia e tale da non richiedere, se non per qualche sorpasso che si vuole tenere in spazi il più ristretti possibile, il ricorso al cambio. Che per questa funzione può anche utilizzare la modalità sequenziale (palette al volante comprese) visto che si tratta, di serie, di un automatico a sei rapporti ben scalati e di pronta risposta.

L’abbinamento è ideale e concede una guida rilassata e intuitiva ben assistita da una serie davvero completa di informazioni, alcune delle quali proiettate proprio davanti agli occhi del pilota, e di sistemi di assistenza alla guida.
Equilibrio che si ripropone nelle prestazioni velocistiche che già nella strumentazione non vogliono strafare indicando in 230 km/h la velocità di punta e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,2 secondi. E’ quindi l’elevata velocità media di crociera sui lunghi viaggi il dato più rilevante, proprio come ci si aspetta da una “grande routiere” e la souplesse di marcia in tutte le altre situazioni; sempre in un ambiente di grande confort e sicurezza, ben collegato con il mondo esterno in tutte le forme possibili (navigatore, telefono, infointrattenimento) e perfettamente isolato dal punto di vista acustico.

I consumi richiesti sono di poco più di 7,5 litri per 100 km nel traffico cittadino, di 4,6 l/100 km in quello extraurbano da cui un notevole 5,7 medio.
Il rispetto ambientale è affidato, oltre che ai bassi consumi indicati al filtro FAP, l’invenzione Peugeot che ha fatto scuola e vale 149 g/km di CO2. Ci fosse anche lo Start/Stop o il nuovo sistema e-HYbrid4 (che già troviamo sulla 308) le cose andrebbero anche meglio. Ci assicurano che ci sarà da metà del prossimo anno.
In tema di dettagli segnaliamo infine che il pulsante d’accensione è sulla sinistra. Saranno contenti i mancini. Per gli altri occorre un minimo di abitudine.
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