Peugeot Rally Parte Prima: 208 R2

Abbiamo provato sullo sterrato la Peugeot 208 R2 di Michele Tassone.

21 Jul 2015 motorpad.it
Peugeot Rally Parte Prima: 208 R2

Il test-drive di metà stagione con le Peugeot 208 ufficiali che disputano il Campionato Italiano Rally è diventato uno degli appuntamenti imperdibili per i giornalisti sportivi. Un momento davvero particolare perché la filiale italiana mette a disposizione le due vetture iscritte al CIR, quelle vere e originali, auto da corsa a tutti gli effetti.

Non auto qualunque considerando che la 208 R2, la più piccola delle due ha appena vinto, con una gara di anticipo, l’Italiano Junior con alla guida il giovane Michele Tassone. La seconda è invece la 208 T16 in allestimento R5, vettura che abitualmente viene usata da Paolo Andreucci (parliamo dell’8 volte Campione Italiano), che detiene il titolo nazionale ed ha appena vinto il rally di San Marino, conquistando così terza vittoria stagionale sulle 5 gare disputate.

Sono presenti come veri maestri a spiegare, insegnare, svelare qualche trucco entrambi i “proprietari” del volante; sono lì anche per controllare che non ci si faccia troppo prendere la mano e che si riporti la macchina a casa in perfetto ordine. Per qualsiasi evenienza c’è inoltre tutta la squadra della Racing Lions con tecnici e meccanici pronti a intervenire e a risolvere qualsiasi problema.

L’appuntamento quest’anno è al circuito Marco Simoncelli di Misano, non sulla pista internazionale, dove un’auto da rally proprio non si troverebbe a suo agio, ma all’interno della struttura, esattamente dietro la curva del Tramonto dove è stata creato un percorso in terra chiamato Flat Track. La novità è che per la prima volta si guidano le due 208 su sterrato e non su asfalto su un percorso di poco meno di un chilometro, ricco di tornanti più o meno aperti da ripetere in diversi passaggi. Una vera e propria Prova Speciale, più vicina alle Prove Spettacolo di ultima generazione rallystica.

Una bella iniziativa da parte di Peugeot Italia che ha nello sport uno dei cardini per la promozione e lo sviluppo della comunicazione; a puro titolo d’esempio dello stretto legame la scelta di colorare d’arancione la T16 che ha vinto all’Adriatico, la stessa tinta scelta per il lancio del restyling della 208 appena arrivata in concessionaria.

Dopotutto le competizioni sono sempre state una parte importante della storia della casa e della relativa Comunicazione e l’impegno, negli anni, è spaziato in tutte le categorie, dalla pista ai rally, alla Dakar per arrivare anche alla Formula 1. Di seguito la cronaca e le impressioni/emozioni della giornata.

La giornata con le Peugeot Rally prevede, come abbiamo anticipato, due test. Il primo è con la “Piccola” 208 R2, una 1600 aspirata da 185 CV, trazione anteriore con differenziale autobloccante e cambio sequenziale a cinque rapporti.

Un’auto nata per i giovani piloti che vogliono fare esperienza con un mezzo competitivo, a costi di gestione contenuti ed alta affidabilità. Un vero e proprio successo anche commerciale viste gli oltre 200 esemplari consegnati da Peugeot Sport in tutto il mondo.

La potenza può sembrare limitata, ma c’è sempre da mettersi alla guida di un’auto da competizione, e per di più molto veloce, tanto che all’ultimo rally di San Marino su terra ha conquistato il nono posto assoluto.

Al mio fianco si siede il giovane e promettente pilota Michele Tassone per nulla preoccupato del tipo di prova che la sua 208 deve affrontare per questa giornata e dei “rischi” cui si espone. Due gli elementi che mi raccomanda di considerare: l’attenzione nell’utilizzo del cambio che richiede movimenti secchi e precisi e la necessità di tenere il motore aspirato in uso sempre su di giri perché il cavalli sono da trovare molto in alto. Non bisogna quindi lavorare ad “orecchio” ma seguire le indicazioni che arrivano dai LED colorati sul cruscotto.

Sullo sterrato i limiti della trazione anteriore si sentono tutti e ci sono quindi da controllare i continui pattinamenti e la difficoltà a scaricare la potenza; bisogna anche approfittare della velocità per accentuare il controsterzo in curva.

Alla fine si rivela abbastanza semplice, anche per un guidatore normale, capire le sensazioni che arrivano dalla R2 e proprio per la sua stretta vicinanza con il modello di serie da cui deriva, ci si sente presto in confidenza con la vettura e si migliora, in tecnica e divertimento, ad ogni giro.

Al rientro in parco assistenza, guai a parlare di “box” con i rallysti, invertiamo le posizioni. Tassone parte subito spedito e sfrutta ogni cavallo che arriva dal motore intraversando l’auto molto prima della curva per arrivare perfettamente allineato in uscita così da avere le ruote diritte e dare subito di nuovo gas. Tutto ad una velocità di esecuzione davvero notevole e con una faccia davvero divertita, forse ha appena realizzato che ha vinto il Campionato.

Se si confrontano le prestazioni tra me e lui, sembra quasi che nella pausa sia stato cambiato il motore. Davvero complimenti, ma purtroppo è solo questione di manico.

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