PEUGEOT RCZ Racing Cup a Imola
C’è prova e prova bisogna ammetterlo.
Ogni tanto, molto raramente purtroppo, capita di essere invitati a testare qualcosa di particolare e di molto emozionante e l’occasione di mettere le mani sul volante della Peugeot RCZ Racing Cup 2013 era di quelle da non perdere.
Si tratta della vettura messa a punto per disputare il Monomarca organizzato dalla casa francese che si disputa all’interno del CITE (Campionato Italiano Turismo Endurance) e che ha segnato il ritorno alla pista della filiale italiana lo scorso anno.
Sviluppata direttamente da Peugeot Sport, il reparto corse che segue tutto il motor sport del Leone, è basata sulla versione 1600 turbo benzina della coupé. Hanno messo le mani sul motore i tecnici dell’Oreca, squadra storica nel panorama sportivo internazionale, e grazie a pistoni, bielle e turbina specifica della Borg Warner la RCZ Racing arriva a 260 CV di potenza (ne guadagna 10 CV rispetto alla versione 2012); è in grado così di raggiungere una velocità massima di 245 chilometri orari. Per trasmettere la potenza alle ruote anteriori utilizza un cambio elettroattuato sequenziale a sei rapporti della Sadev (ST 822-14 la specifica) con paddles al volante che ha al suo interno un differenziale autobloccante a slittamento limitato.
Tutto è pensato per le corse a partire dall’assetto, sempre studiato in Francia, con ammortizzatori specifici, freni AP Racing da 355 x 28 autoventilati (diametro x spessore) all’anteriore a sei pistoncini, centralina elettronica con acquisizione dati della Magneti Marelli, pneumatici slick Pirelli 245/45 – 18 con cerchi Speedline 9j x 18.
All’esterno è l’imponente ala posteriore (regolabile) che colpisce, mentre nell’abitacolo tutto è stato tolto per inserire un roll-bar saldato con funzioni di sicurezza e di rinforzo della struttura e si è arrivati ad un peso totale di 1040 kg.
L’appuntamento per il test è fissato sul circuito di Imola, uno dei tracciati più belli in Europa ed unico nel suo genere, per un ristretto gruppo di giornalisti con la possibilità quindi di mettersi alla prova e di dimostrare la propria abilità non solo con la tastiera.
La prima fase prevede un briefing tecnico per raccogliere le informazioni base sulla vettura e soprattutto per capire le procedure di partenza, perché sulla RCZ Racing Cup la frizione viene usata solo nella fase di avvio e poi il piede sinistro lo si deve dimenticare.
Chi vuole può effettuare qualche giro di preparazione con due RCZ stradali, una benzina da 200 CV ed una diesel da 163 giusto per capire la pista e imparare i riferimenti che serviranno successivamente. Opzione naturalmente sfruttata al meglio.
Messa la tuta e il casco si entra nell’abitacolo per accomodarsi sul sedile superavvolgente e veniamo bloccati dalle cinture a sei punti di ancoraggio. A farci da Tutor al nostro fianco Maurizio Campani, un veterano dei trofei monomarca, al quale spetta il compito di indicarci dove mettere le ruote e dove staccare; ammiriamo il coraggio e la tranquillità di fidarsi di noi (e soprattutto, scusate la cattiveria, degli altri giornalisti presenti).
Ripassiamo la lezione: pulsante verde sul volante, frizione schiacciata e “clack” il rumore inconfondibile indica che la prima è inserita. Siamo in pista accompagnati da un bel rumore profondo e pieno e dobbiamo sfruttare i metri iniziali per capire tutta una serie di informazioni: punto di cambiata, freni e tenuta.
Ci aiuta il contagiri a led colorati a segnalare il momento del passaggio di marcia, che si deve fare quando è verde e al massimo entro le prime luci rosse, la frenata è molto potente e addirittura sovradimensionata, ma non si dispone di ABS e di servofreno mentre il grip è affidato ad un’ottima taratura delle sospensioni e ai pneumatici slick.
Abbiamo a disposizione solo pochi passaggi quindi si deve imparare tutto in fretta e Imola non è certo un circuito semplice, ma passare veloci alla Tosa, alla Rivazza, alle Acque Minerali rende ancora più emozionante il giro.
Sarà ma tutto sembra fin troppo semplice da guidare anche per un neofita, con sì una certa esperienza in pista, ma poca con una vettura da corsa; la RCZ Racing Cup non si scompone nelle brusche frenate, soprattutto nella insidiosa staccata della Piratella o alla Rivazza i punti più difficili. Risponde a tutti i richiami, si capisce sempre dove sta andando ed il leggero sottosterzo è dovuto ad un assetto di tutta sicurezza preparato per l’occasione.
Il tempo di prendere il ritmo, di portare il punto di frenata ogni volta più avanti ed arriva il segnale chiaro di rientrare ai box. Peccato incominciavo a divertirmi.