RENAULT TWINGO
Fortemente impegnata nello sviluppo dell’auto elettrica Renault riprende con decisione l’iniziativa anche per quanto riguarda i modelli di grande serie che storicamente hanno fatto l’ossatura e l’immagine della marca quale importante Costruttore gene
E si ricomincia dalla base, dalla Twingo che, nata nel 1993 giunge ora alla terza generazione con un capitale di 3.650.000 unità prodotte.
In Renault parlano di nuova stagione e di concretezza in quanto la Twingo 2012 cambia letteralmente faccia su quattro direttrici: stile, guidabilità, equipaggiamenti e motori. Insomma un “di tutto di più”, o meglio “molto di più” di tutto quello che fa entrare un nuovo modello nella “shopping list” della potenziale clientela che, nel caso specifico, è quanto mai trasversale.
Nello stile c’è quindi un frontale ben più incisivo e riconoscibile. Lo arricchiscono i fari accoppiati in verticale (uno è fendinebbia), l’elegante fascia nera a tutta larghezza che tiene al centro il logo in bella evidenza e la grande presa d’aria inferiore di intonazione sportiva. Anche dietro i gruppi ottici sono doppi, ma in orizzontale e l’insieme è più armonico.
Dentro c’è una plancia più moderna e leggibile e allestimenti che, a partire dalla selleria, assecondano ogni gusto per rivestimenti, forme e colori. La personalizzazione estrema è, del resto, un punto di forza del modello che può davvero essere “disegnato” a piacere, tetto e ruote comprese.
Quattro comunque gli allestimenti proposti – Wave, Live, Energy e Gordini – quest’ultima nello storico “blu Francia” con le tradizionali strisce bianche longitudinali.
Tra le dotazioni qualificanti vanno segnalati un avanzato apparato radio multifunzione e il climatizzatore.
Sono quindi finiti, da questi punti di vista, i tempi del (pur grande) Patrick Le Quement che disegnava modelli pieni di idee che molto facevano discutere e poco vendere, e in Renault si è imbroccata la strada della concretezza con l’arrivo del nuovo responsabile dello stile Laurens Van Den Acher.
Questo sulla base anche di una precisazione che riguarda proprio la Twingo. Quando infatti apparve nel 1993 inventando letteralmente il settore delle mini-monovolume, la Renault combatteva, nell’area delle city car, solo con altre 9 marche e 12 modelli che ora sono diventate rispettivamente 15 e 26.
Per difendere allora le posizioni la terza Twingo offre anche un’interessante famiglia di motori: un 1.200 cc da 75 CV, un secondo 1.200 cc. turbo, da 100 CV, un 1.600 cc da 133 CV e un 1.500 cc diesel TDCI da 75 e 85 CV - con quest’ultimo che, al momento, non sarà disponibile in Italia – ottimizzati nei consumi e nelle emissioni.
“Tirano” tutti con buon brio e rumorosità migliorata rispondendo con naturalezza alle esigenze della marcia nel traffico urbano senza eccessivo ricorso al cambio (a proposito, perché non c’è una trasmissione automatica?) ma pronti agli allunghi veloci in autostrada.
I prezzi, infine. Da 10.950 a 13.990 euro più 350 per l’ESP che non vogliamo considerare un optional, ma un “must”. Per i primi mesi dell’anno viene proposto il prezzo speciale di 8.500 euro per la versione 1.200 cc 75 CV Wave.