SIMULATORE DI GUIDA GRIPGP
Al volante della Mercedes C63 AMG Superstar ma solo in realtà virtuale.
Piloti si nasce o si diventa? Il dubbio mi è venuto quando, in occasione della prova della Mercedes A45 AMG, di per sé vettura da altissime prestazioni, è stata offerta l’occasione di mettersi al volante di …un simulatore di guida. Quello che usano anche i professionisti per familiarizzare con le auto da corsa.
Quello di cui mi sono convinto è che bisogna sempre considerare che per un pilota l’esperienza è uno degli elementi fondamentali del suo successo, ma che il talento e la passione vanno coltivati ed “addestrati” anche con ogni altra possibilità di accresce le proprie capacità. C’è però un problema, il tempo necessario per accumulare questa esperienza ed i costi per riuscire a provare una vettura in pista. Non solo ma il passaggio di categoria o semplicemente il cambio di auto presenta delle difficoltà e richiede i necessari adattamenti.
Per aiutare a risolvere la situazione esiste allora la possibilità di mettersi alla guida di un simulatore che riproduca fedelmente le caratteristiche di una competizione: piste, auto e sensazioni.
Ne sentiamo parlare continuamente in Formula 1 di quanto sia importante e questa è l’idea che è venuta a Thomas Biagi pilota ufficiale AMG Mercedes nel Campionato V8 Superstar con un palmarés di vittorie davvero impressionante. Insieme a Luigi Mazzola, ex ingegnere Ferrari di Schumacher, ha fondato la Grid GP/Step3 (Get Right Instrument for Driving) che mette a disposizione un sofisticato simulatore di guida con una vastissima scelta di auto tra cui scegliere di tutte le varie categorie del motor sport e oltre 200 circuiti.
È il pilota che mi ha fatto da tutor e da personal coach, trattandomi come se fossi uno dei giovani driver ai quali sta insegnando il mestiere. Il test si è svolto sul circuito di Portimao dove si è disputata l’ultima prova del Superstar e la vettura scelta non poteva altro che essere quella guidata dal bolognese, la Mercedes C63 AMG in assetto corsa.
Ad assisterci il team completo composto da un ingegnere di pista ed un tecnico che mi hanno aiutato ad entrare nel cockpit con fattezze di monoposto. Anche il volante con tutti i manettini e le regolazioni richiama quello che vediamo dal camera car durante le dirette della Formula 1, solo che qua è tutto “virtuale” e se si tocca qualcosa cambiano i parametri ed il comportamento dinamico del mezzo. Davanti a me tre schermi da 60 pollici davano una perfetta visione a 180° e disegnando perfettamente la pista e non quella di un videogame, qui il gioco è molto più serio e complicato.
Una volta bloccato al sedile con le cinture a quattro punti si nota il dettaglio completo dell’abitacolo in ogni particolare, il cambio è al volante con la leva di destra per salire di marcia mentre quella di sinistra è per le scalate ed i led in tre differenti colori indicano il momento di cambiare rapporto.
Una nota deve essere fatta sul tracciato portoghese. Non è uno dei più semplici dove girare e se non lo si è mai visto tutto diventa ancora più complesso per i continui saliscendi e le curve cieche da affrontare.
Una realtà quasi assoluta, con in più il vantaggio di avere accanto Biagi che mi passava informazioni su come affrontare il tratto d’asfalto pronto a correggere gli errori. Si sente tutto, sottosterzo, sovrasterzo, i cordoli, il rollio in curva, il beccheggio in frenata, la trazione in uscita di curva, lo sforzo sui pedali e le reazioni dello sterzo. Sensazioni incredibilmente reali da provare.
“Lo usano un po’ tutti, ogni giorno viene qualcuno ad imparare, piloti professionisti e gentleman driver che non hanno molto tempo a disposizione ma tanta passione” dice Biagi e “con il costo di un treno di gomme slick , riescono a fare un centinaio di giri”. Così si risparmia anche qualcosa per il budget.
Alla fine dei due run programmati di 5 giri viene preparata la telemetria e l’ingegnere confronta e commenta, come ha fatto con me, i dati dell’allievo con quelli del titolare confrontando ogni parametro: velocità, acceleratore, frenata, sterzo. “Sei andato davvero forte considerando che non conoscevi né la macchina né la pista e prendere solo 6,5 secondi è davvero un bel risultato!” Questo è stato il, per me, lusinghiero commento. Un’esperienza che consiglio caldamente a tutti gli appassionati.
Per informazioni www.gridgp.it