Subaru WRX STI

Torna la sportività in Subaru con la sigla WRX STI.

15 May 2014 motorpad.it
Subaru WRX STI

Il massimo è averla nei colori d’istituto, quel blu che ha portato bene nelle Prove Speciali dei rally in giro per il mondo, e pazienza se non saranno più disponili le ruote color oro, altro elemento caratterizzante del modello; ora sono nere in lega da 18”.

Con questi due indizi, e con la presa d’aria sul cofano e il vistoso alettone a ponte sul retro, è facile capire che stiamo parlando della Subaru WRX STI e che oggi diventa un vero e proprio brand, figlia naturale proprio di quella WRC nata nel 1992 come Impreza che ha dominato nei rally mondiali conquistando il titolo piloti e costruttori nel 1995, quello per costruttori nel 1996 e 1997 e di nuovo quello piloti nel 2001 e 2003. Poi il debutto in pista nel 2011 e la vittoria di classe alla 24 ore del Nurburgring.

La sua connotazione da sportiva senza compromessi ne ha in qualche modo limitato la diffusione, ma di certo ha contribuito enormemente alla costruzione, per Subaru,  di un’immagine di marca di grande sostanza tecnica e prestazionale.

Siamo ora alla quarta generazione oramai tornata alla classica carrozzeria a tre volumi che ha ripreso il suo posto nelle preferenza del pubblico rispetto quella a due volumi  e quindi già abbandonata.

La scheda tecnica riporta d’attualità il più che collaudato motore boxer 4 cilindri a benzina di 2.500 cc con turbo e intercooler che scarica alle quattro ruote la bellezza di 300 CV con una coppia di 407 Nm e con una struttura rivista in meglio nel telaio (30% in più di rigidità) e nelle sospensioni (con barre e traverse a loro volta con un 14 e 38% in più di rigidità sui due assi).

L’elettronica di controllo e comando è evoluta adottando una mappatura preselezionata S-Drive per tre modalità, Sport, Sport Sharp e Intelligence. C’è poi la conferma dell’eccellenza del sistema di trazione integrale DCCD che ripartisce la coppia sui due assi mediante tre differenziali autobloccanti (roba raffinata presa dalle corse) di tipo elicoidale all’anteriore, Torsen al posteriore ed elettromeccanico centrale.

In Giappone ed America c’è anche la trasmissione automatica che da noi è sostituita da un cambio manuale a 6 marce di sicuro più in carattere con il tipo di guida europeo e molto apprezzabile per la precisione e la corta corsa degli innesti. I 407 Nm di coppia risultano quindi ben erogati ad ogni regime e comunque pronti più che mai all’azione sull’acceleratore come ben ha dimostrato la presa di contatto con il modello sulla non facilissima pista di Vairano. Qui si è messo in mostra anche la sincerità e la risposta diretta dello sterzo e, con il lavoro congiunto di trazione integrale, differenziali e sospensioni, la perfetta tenuta di traiettoria e la stabilità di marcia in velocità e nei riallineamenti.  Potenti e resistenti agli usi anche non poco brutalizzanti i freni Brembo. 

L’allestimento interno mette in evidenza i sedili da competizione con inserti rossi in Alcantara che migliorano il contenimento in curva, e una plancia che è la vera centrale di comando, informazione e controllo del veicolo e del motore di cui, ad esempio, fornisce anche i dati della pressione del turbo su u display multifunzione da 3.5 “ personalizzabile. Aumenta anche la capacità del bagaglio e l’alettone aerodinamico è stato leggermente innalzato per migliorare la visibilità posteriore.

Tutto questo a 44.500 euro che possono salire a 48.990 aggiungendo lo S-Package che, tra l’altro, comprende i fendinebbia, il tetto in cristallo apribile  a scorrimento e inclinazione, i sedili in pelle, l sistema audio e navigazione Premium e l’assistenza video per le operazioni di retromarcia.

Torna indietro
Tags

notizie correlate:

N. Torregiani e A. Placani, Subaru Crosstrek
Intervista a

N. Torregiani e A. Placani, Subaru Crosstrek

17 Jan 2024 Paolo Pirovano

Dopo l’elettrica Solterra e la sportiva BRZ, arriva la Crosstrek, che sostituisce la XV, vettura di grande successo e di grande importanza per l’Italia.  Tante le...

Continua