SUZUKI KIZASHI
E’ il modello che introduce la casa giapponese nel settore delle berline tre volumi.
Suzuki si è fatta una meritata fama di costruttore di veicoli di taglia “small”, ma piano piano questo concetto è diventato sempre limitativo con il crescere di dimensioni dei suoi modelli dalle originali “Suzukine” (le piccole 4x4 che sembravano in realtà delle mini Jeep) e con l’allargarsi dell’offerta ad altre tipologie di modelli.
Ultimamente anche il mercato italiano è stato interessato ad un vero e proprio processo di crescita, in tutti i sensi, con l’arrivo della Kizashi. E’ il modello che introduce la casa della “S” rossa nel settore delle berline tre volumi, quattro porte di dimensioni medie (4,65 mt di lunghezza, 1,82 di larghezza, 1,48 di altezza e 2.700 mm di passo) dotate di temperamento nella forma e nella sostanza.
La calandra a nido d’ape, il bordo inferiore sottolineato da spoiler e minigonne laterali, i passaruota in evidenza per ruote in lega da 235/45R18 e la parte posteriore chiusa da uno spoiler conferiscono la giusta dose di personalità e di grinta esterna.
L’ambiente interno tiene più che all’eleganza al confort proponendo un allestimento sobrio e di qualità, ma senza voli in avanti, puntando piuttosto sulla concretezza di un equipaggiamento completo che, tra l’altro, comprende anche l’avviamento a pulsante, la climatizzazione separata per guidatore e passeggero, i fari allo xeno, il sensore pioggia, sette airbag, i sensori di posteggio anteriori e posteriori, i sedili anteriori regolabili elettricamente (con memoria lato guida) e il tetto panoramico elettrico.
Costruita su un pianale esclusivo con sospensioni MacPherson anteriori e multilink posteriori, la Kizashi è mossa da un quattro cilindri a benzina 2.400 cc 16 valvole, con contralberi di equilibratura, con potenza di 178 CV a 6.500 giri e coppia di 230 Nm a 4.000 giri. Una cilindrata un po’ insolita per il nostro mercato, ma che una volta di più e con il supporto delle prestazioni reali, ribadisce il temperamento del modello che si propone in due versioni dal carattere distinto.
La prima, a trazione anteriore e cambio manuale a 6 marce, permette una guida decisamente più “partecipata” che ben si esprime sui percorsi misti dove, comunque emergono anche le doti telaistiche, di precisione dello sterzo e del cambio.
Più versatile e tecnologicamente completa è invece la versione a quattro ruote motrici con cambio CVT e selezione sequenziale di sei rapporti predeterminati con levette al volante che risente un po’ dei 110 kg in più di peso rispetto ai 1410 della consorella, ma che regala, ovviamente, più motricità e sicurezza sui fondi a scarsa aderenza quando la tecnologia 4x4 viene chiamata in causa.
Il sistema offre infatti l’opzione delle guida a sola trazione anteriore, come pure l’Auto-i-AWD, che inserisce l’integrale in modo combinato con l’ABS e l’ESP per eliminare perdite di aderenza e correggere eventuali perdite di traiettoria. In questa versione AWD, il pilota dispone anche dell’hill hold control, per partenze in salita.
A conti fatti - 27.800 euro per 2WD e 30.800 per la 4WD - la Kizashi soffre, su nostro mercato di un “peccato originale”, cioè di non offrire almeno un’alternativa con motorizzazione diesel adeguata. Un rimedio viene però proposto con l’offerta dell’impianto a GPL con tre anni di garanzia e 100.000 km.