Suzuki S-Cross: grazie non bevo
La ben nota “discrepanza” (per non dire altro) fra consumi dichiarati e consumi reali è uno degli argomenti che da tempo disorientano gli automobilisti. È ben noto, in effetti, come i cicli di omologazione siano lontani dalla guida di tutti i giorni. E i risultati – spesso sconfortanti – si vedono ogni volta che si va a fare il pieno. Suzuki ha voluto affrontare l’argomento e lo ha fatto in modo diretto, organizzando la prima edizione dell’Economy Run con la nuovissima S-Cross.
La vettura, che affianca in un segmento superiore la SX-4, si presenta ben curata anche sotto il profilo del risparmio energetico. Riduzione degli attriti, del peso e dell’impatto aerodinamico sono stati i comandamenti del nuovo progetto. Basti considerare accortezze come le molle di ritegno sulle pastiglie dei freni (a riposo non sfiorano i dischi), il pianale carenato oppure l’impiego di acciaio speciale, del quale se ne può usare un quantitativo minore (meno peso) per avere la stessa robustezza. Non mancano lo start/stop, il monitoraggio continuo della pressione degli pneumatici per una maggiore efficienza, nonché sicurezza di guida.
La S-Cross rappresenta il risultato di un circolo progettuale virtuoso. Lo stesso retrotreno multilink per tutte le versioni, oltre a dare una migliore qualità di guida, fa sì che le ruote lavorino al meglio, senza dispersioni di energia inutili.
Ma, veniamo al nocciolo della questione: “quanto beve?”
Per la prova è stata scelta la versione 2WD con motore 1.6 DDiS, vettura che promette una media di 4,2 litri/100 km (23,8 km/litro). Le premesse di un buon risultato ci sono tutte, non tanto per i 120 CV a 3.750 giri del piccolo “millesei” quanto per i 320 Nm a soli 1.750 giri. Il percorso ci ha fatto affrontare strade statali pianeggianti, un buon numero di semafori, un’impegnativa rampa collinare e, ciliegina sulla torta, gli imprevisti del traffico di tutti i giorni, anche quello delle ore di punta. I risultati sono andati oltre le più rosee aspettative: “30 chilometri al litro”.
Sembra un boutade fra amici al bar, ma è la realtà certificata dalla Dekra, chiamata in causa come giudice imparziale.
Naturalmente la condotta di guida è stata finalizzata al massimo risparmio. Motore a mille giri o pochissimo di più, l’dea di “avere un uovo di gallina da non rompere” sotto il piede destro e un occhio all’indicatore di consumo istantaneo al centro del cruscotto.
Andatura non propriamente da gran premio, è vero, ma la media di 48 km/h, dato il tipo di strada, è tutt’altro che trascurabile. Possiamo quindi affermare che, con una guida anche non eccessivamente attenta, 20 km/litro abbondanti sono alla portata di mano nell’uso quotidiano della vettura. Una volta tanto il famigerato consumo medio è un dato reale. E di questo non possiamo che complimentarci con la Suzuki.
Per dovere di cronaca, il modello impiegato per la prova era la versione più completa delle DDiS 2WD, vale a dire la “Top”, attualmente offerta a 25.750 euro di listino, a cui Suzuki applica uno sconto-rottamazione di ben 4.800 euro. Lo stesso sconto è applicabile a tutte le DDiS 2WD, per cui il prezzo di 22.200 euro della versione d’attacco “Easy” si riduce a 17.400 euro. Le 2WD a benzina (sempre 1.6 da 120 CV) partono dai 19.600 euro, a cui si applica lo sconto di 3.700 euro. Chi cercasse un’autentica autovettura ogni-tempo può optare per le immancabili versioni 4WD, con l’innovativo sistema AllGrip, da 23.350 euro per la VVT a benzina e da 26.150 per la DDiS.