Volkswagen Tiguan 1.6 TDI

La VW Tiguan 1.6 TDI “scende in campo” contro la concorrenza più agguerrita.

02 Dec 2016 motorpad.it
Volkswagen Tiguan 1.6 TDI

Volkswagen Tiguan 1.6 TDI, ovvero una sana dose di realismo. Per la prima volta il SUV tedesco presenta  in dote un motore 1.600 cc diesel, considerato ideale per le attuali condizioni di mercato, che negli ultimi tre anni ha visto crescere la quota dei SUV “under 1.6” dal 32,6% al 54,4%.

Realizzato solo per l’Italia, il Tiguan 1.6 TDI è la versione di ingresso al settore diesel di questo modello. Tecnicamente è basilare, facendo a meno sia della trazione integrale sia del cambio automatico, almeno per ora. Ma non per questo può soffrire di complessi di inferiorità nei confronti della concorrenza. Il propulsore è infatti la ben nota unità common rail dotata di riduzione catalitica selettiva (SCR), in questo caso in grado di erogare una potenza di 115 CV fra 2.900 e 4.000 giri e una coppia di 280 Nm fra 1.700 e 2.900 giri.

Altrettanto lontana dal concetto di modello “base” è la dotazione di serie, sul fronte della sicurezza come su quello del comfort. Il Tiguan è infatti fornito di sette airbag e, soprattutto, è molto aggiornato per quanto riguarda la prevenzione e la riduzione dei danni negli eventuali sinistri. Dispositivi di serie come l’ESC con l’assistente di controsterzata, il Front Assist con riconoscimento pedoni, la frenata di emergenza City Emergency Brake, il Lane Assist per mantenere il veicolo in carreggiata, il monitoraggio del livello di attenzione del guidatore e il cofano attivo (si solleva in caso di urto a un pedone, in modo da offrire una superficie deformabile), danno il ritratto di un progetto aggiornato sulle necessità di sicurezza della guida

A bordo, il Tiguan si mostra “amichevole”: il posto guida alto al punto giusto, le forme esterne regolari e prevedibili in manovra, la modularità dell’abitacolo, con tanto di divano posteriore regolabile in lunghezza, ne fanno un esempio di praticità e versatilità d’uso. Strano, però, che il sedile guida abbia la regolazione dello schienale a rotella mentre per il passeggero ci sia una più modesta levetta. Al contrario, è di notevole livello la climatizzazione di serie, regolabile distintamente per ben tre zone dell’abitacolo.

Nella marcia è molto apprezzabile la sincerità del comportamento, così come la buona disponibilità del motore, il cui suono fa dimenticare di essere a bordo di un diesel. Meno piacevole la scarsa disponibilità a marciare sotto i 1.500 giri o a partire a bassissima andatura in seconda marcia: in questo caso il motore si rifiuta di funzionare e si impone l’uso della prima. Occorre farci l’abitudine.

In compenso, come facevano prevedere i dati di erogazione, in prossimità dell’inizio della coppia massima e con un allungo ben oltre i 4.500 il “piccolo 1.6” dà lezione di regolarità e uniformità di erogazione, dando alla Tiguan il perfetto ritratto della vettura tuttofare che, tutto sommato, non chiede molto in cambio. A fronte infatti del dato ufficiale di 4,8 litri/100 km del consumo normalizzato, il nostro computer di bordo ha dichiarato fra i 6,6 e i 7 litri/100 km. Cioè fra 14 e 15 km/litro, senza per questo doversi imporre andature da “economy run”.

Chiudiamo con i prezzi, dove la Volkswagen Italia dà prova di un’inventiva indubbiamente lontana dalla “quadratura” tutta tedesca a cui verrebbe naturale associarla.

Il prezzo di listino del Tiguan 1.6 TDI Style è infatti di 28.750 euro, ma quello reale è di 26.500. quasi che il primo significhi il valore intrinseco dell’auto mentre il secondo è quello del mercato (estremamente competitivo), senza però i soliti “asterischi” che indichino condizioni particolari a carico dell’acquirente. Stesso discorso per la versione Business, dotata in più di cruise control adattativo, navigatore Discover Media e abbonamento 36 mesi per Car-Net, che costa 1.100 euro in più. 

 

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