Volvo punta sull'elettrificazione dei modelli
La sostenibilità per Volvo passa attraverso la strada dell’elettrificazione, che per la casa svedese vede tre linee base da seguire e prevede vetture plug-in hybrid, mild hybrid e Pure Electric. Il tutto rientra all’interno del piano che ha come obiettivo di vendere entro il 2025 un milione di Volvo elettrificate. Un programma iniziato già nel 2012 quando Volvo ha presentato la prima vettura PHEV, contraddistinta dalla sigla Twin Engine (doppio motore o motore gemello), una V60 che abbinava un motore diesel ad uno elettrico a cui è seguita nel 2015 la XC 90 T8.
Adesso si allarga l’offerta elettrificata con una gamma che interessa tutti i modelli con l’obiettivo di arrivare entro il 2020 a coprire l’intero listino. La produzione del marchio scandinavo lavora su due piattaforme, la prima è la SPA (Scalable Product Architecture) e viene utilizzata dalle famiglie 60, 80 e 90, mentre la compatta XC40 e i futuri sviluppi hanno a disposizione la CMA (Compact Modular Architecture) e sono solo a trazione anteriore.
L’arrivo delle nuove motorizzazioni elettrificate ha portato a rivedere la gamma e agli attuali propulsori ibridi plug-in T8 e T6 Twin Engine a benzina, si aggiungono le varianti mild-hybrid per i propulsori diesel e benzina. In questo modo sono 42 proposte elettrificate e di queste 10 rientrano nei parametri per ottenere l’ecobonus di 1.500 euro.
I Plug-in hybrid permettono una percorrenza in modalità elettrica di circa 50 chilometri a seconda del modello e nel caso della T6 hanno 340 CV (253 dal motore termico e 87 dall’elettrico) mentre per la T8 sono 390 CV (303 +87). Nel 2020 troveremo anche le sigle T5 sulla XC40 con 262 CV (160 + 62) a cui si affiancherà la più piccola T4.
Le soluzioni mild-hybrid offrono per la prima volta il sistema Volvo di frenata con recupero di energia cinetica in frenata, accoppiato con il motore a combustione interna. Una batteria a 48 Volt integra con 14 CV la potenza della parte termica nelle fasi in cui serve una maggior potenza, riducendo in questo modo il consumo del 15%. Sui benzina debutta anche il sistema e-charger che aziona la turbina elettricamente al posto della classica azione meccanica.
L’arrivo della tecnologia ibrida ha reso necessario inserire una nuova nomenclatura dei motori che si compone di una lettera affiancata ad un numero che indica il range di potenza. Le mild hybrid si riconosceranno dalla lettera B “Brake Regeneration” e la troveremo sui diesel e sui benzina B4-B5-B6; le Plug-in , solo con motori a benzina continueranno, ad utilizzare la T “Twin Engine” per le T4-T5-T6-T8. I veicoli elettrici, invece, avranno la lettera P “Pure” che debutterà con la XC40 entro l’anno. Le nuove motorizzazioni “B” gradualmente diventeranno il nuovo standard, e per il momento affiancheranno le classiche “T” per i benzina e “D” dei diesel.