Nel week-end il via al motomondiale 2015 in Qatar
Sarà il circuito qatariota di Losail a segnare l’inizio della stagione 2015 del motomondiale.
La sfida è tra il trio giapponese formato da Honda, Yamaha e Suzuki (quest’ultima di ritorno dopo lungo stop) contro il duo italiano Ducati-Aprilia, con la casa di Noale che addirittura anticipa di un anno il suo ritorno, fresca vincitrice di due titoli mondiali nel 2014 tra le superbike.
La stagione promette bene e dai test sono emerse potenzialità e sorprese. La più clamorosa riguarda Ducati che a Sepang ha presentato la Desmosedici GP15, moto progettata da Luigi Dall'Igna e la più veloce in Qatar nei test della scorsa settimana con Dovizioso, davanti anche al fenomeno Marquez ed alla sua Honda HRC! La GP15 pare nata bene, anzi benissimo. Ora è attesa una performance sulla distanza di un GP, poiché in passato la brutalità della potenza Ducati trasmessa alle gomme creava consumi anomali agli pneumatici e crisi crono nei fine gara.
Honda e Marc Marquez dovranno difendere le posizioni di leader e dai test sembrano poterlo fare senza troppi problemi, ma il giovane spagnolo non è così convinto, indicando nel suo compagno di squadra Pedrosa e nelle Yamaha di Lorenzo e Rossi dei validi antagonisti. Insomma saranno i soliti “magnifici 4”?
Sia Valentino sia Jorge sono abbastanza contenti della competitività dimostrata dall’ultima versione della M1 equipaggiata (finalmente) dal cambio seamless e da subito cercheranno di marcare stretto Marquez per non permettergli quell’infilata di risultati che l’anno scorso ha reso inutile ogni tentativo di rincorsa. Rossi sembra il più in palla, appare rinato nel morale e nel fisico, nonostante 36 primavere, avendo precise motivazioni (decimo titolo iridato?) rispetto alla scorsa stagione, quando ha dovuto adattarsi ad alcuni cambiamenti del suo staff, mentre Lorenzo ha concluso brillantemente un 2014 iniziato in modo disastroso.
Suzuki torna alla motoGP quest’anno con una squadra tutta nuova comandata dall’italiano Davide Brivio e coi piloti spagnoli Aleix Espargaro e Maverick Viñales. Aver passato un anno a fare continui test, prove e sviluppi ha permesso alla azzurra GSX-RR di esser competitiva oltre ogni rosea previsione.
Anche Aprilia sarà presente in MotoGP, anticipando di un anno quel programma annunciato tempo fa, quando era nel mondiale delle superbike e dove ha conquistato 7 titoli nelle ultimi 5 stagioni. Dal 2015 il team diretto da Albesiano & C. non si aspetta risultati clamorosi ma solo tanto sviluppo per risalire in fretta dalle ultime posizioni. Ai piloti Alvaro Bautista e Marco Melandri toccherà una grande mole di lavoro, ai tecnici continue soluzioni migliorative, sperando in qualche soddisfazione a fine stagione e di essere competitivi nel 2016. Tutto appare difficile ma Aprilia Racing è forte di 54 allori iridati, 28 dei quali dal 2006 ad oggi, dopo l’ingresso nel Gruppo Piaggio.
Dai team satellite manca il Gresini racing, che ha affittato il suo all’Aprilia per i prossimi 4 anni. Ci sarà LCR, squadra di Lucio Cecchinello, forte di Honda HRC consolidato con l’inglese Crutchlow più che mai motivato a dare una svolta verso l’alto alla carriera. Il team VDS, proprietà di un nobile belga, avrà un’altra Honda HRC per Redding, la squadra francese Tech3 due Yamaha M1 per Smith e Pol Espargaro, mentre il nostrano team Ducati Pramac permetterà al venezuelano Hernandez e al nostro Danilo Petrucci di ben figurare grazie a moto assistite direttamente dalla casa madre. Saranno le moto della classe Open a chiudere la lista dei partecipanti in motoGP. Il ceco Abraham, grazie ai soldi di papà potrà divertirsi col suo team per un altro anno, le Honda RC213V-RS gestite Aspar saranno per Hayden e Laverty mentre Barbera e Di Meglio guideranno le Ducati blu by Avintia. Forward racing, schiera 2 Yamaha per Bradl e Baz, mentre l’australiano Jack Miller fa il grande balzo dalla Moto3 e guiderà la Honda Open by LCR-Givi. In fondo al lotto il sammarinese De Angelis, sulla ART (ex Aprilia) dello Ioda Racing.
Saranno 25 i piloti in gara e 12 di loro hanno il nome legato a 18 World Championships, con solo 4 i debuttanti (“rookies”) nella classe top, Viñales, Miller, Laverty e Baz.