Alonso - Vettel
Due sfide uguali e diverse per Alonso e Vettel, due campioni in cerca di rilancio
Adesso tutto è a posto. Manca qualche dettaglio su quale pilota occuperà gli ultimi sedili disponibili e chi, invece, dovrà dare addio alla Formula 1, ma anche la situazione di Alonso è approdata ufficialmente alla soluzione. che da tempo veniva dista per scontata con il suo passaggio alla McLaren motorizzata Honda. Per Vettel in Ferrari le cose sono definite da tempo. Ora per i due campioni è tempo di bilanci e di nuove sfide. Cominciamo dai bilanci e quello di Vettel è senza dubbio alcuno estremamente lusinghiero: lascia la Red Bull con un fantastico poker di titolo mondiali conquistati e con una carriera che, a 27 anni e con il talento che ha messo in mostra, è sicuramente aperta a molte altre soddisfazioni; per sè e, si spera, per la Ferrari che ha puntato su di lui.
Per Alonso i cinque anni a Maranello sono sicuramente serviti a collocarlo tra i campionissimi della Formula 1 di tutti i tempi, ma il palmares si limita, in rapporto alle aspettative, a 11 GP vinti su 95 disputati, 4 pole position, 45 volte sul podio. Resta la ferita, probabilmente non ancora rimarginata, il titolo mondiale perso nel 2010 (e proprio ad Abu Dhabi) per un grosso errore di strategia ai box.
Parlando alle nuove sfide che attendono i due piloti due sono anche le parole che illustrano la situazione: pazienza e rischio. Ci vorrà pazienza, salvo sorprese, per ottenere il necessario "feeling" tra l'uomo e la nuova macchina e il team in senso generale. Ce ne vorrà probabilmente ancora di più per colmare il gap prestazionale che ancora separa la Ferrari dalla Mercedes (e forse anche da Williams e Red Bull), mentre per la McLaren/Honda c'è in più l'incognita del livello di efficienza della tecnologia giapponese in materia di power unit, cioè di motore.
Quanto al rischio non di quello fisico, si parla, bensì di quello di immagine e professionale. Qui "rischia" di più Vettel in quanto, come bene sintetizza Zappelloni sulla Gazzetta dello Sport, il pilota tedesco " è stato perfetto con la macchina perfetta" cioè con la Red Bull dei quattro titoli. Quando è arrivata una monoposto "più perfetta" (e un compagno di talento come Ricciardo) praticamente per l'intera stagione ha sofferto e pagato dazio. Bisognerà dunque vedere come sarà la Ferrari del prossimo anno.
Alonso ha meno da perdere avendo già perso molto e con lui la McLaren Honda, per male che vada, guadagnerà in esperienza e in rapidità nello sviluppo.
Tutte cose che sapremo, come si dice "solo vivendo". Vivendo il prossimo campionato che si spera sia più combattuto di quello, pur avvincente, che si conclude ad Abu Dhabi.