AUDI R18
Non è bastata la tripletta del 2010 (non solo l’Inter è riuscita in questa storica impresa) ottenuta nella maratona francese per fermare le voglie della casa dei quattro anelli di competizioni.
Invece Audi rilancia in grande stile il suo programma sportivo e l’arma per le gare di durata porta la sigla R18. In fondo c’è da capirli: c’è un palmarès davvero invidiabile da difendere e onorare con 9 vittorie assolute ottenute a partire dal 1999, l’anno del debutto (la vettura era la R8).
Un dominio, quello Audi, interrotto solo da BMW nel 1999, Bentley nel 2003 (marchio che fa sempre parte del gruppo VW) e da Peugeot nel 2009.
La novità è che questa volta hanno deciso di correre con una vettura chiusa, sempre nella categoria regina, la LMP1. I nuovi regolamenti di cui parlavamo prevedono una significativa riduzione delle cilindrate per ottenere un abbattimento dei consumi.
Una teoria quella del downsizing che si avvicina molto a quanto si sta applicando nella produzione di serie e quindi particolarmente interessante per una casa automobilistica che sfrutta le corse per sperimentare le soluzioni da trasferire nelle auto di tutti i giorni.
Per questo è stato scelto un V6 TDI di 3,7 litri Turbodiesel (diesel come la R10 e la R15 che l’hanno preceduta), con cambio a 6 rapporti, monoscocca in fibra di carbonio in un unico pezzo in grado di aumentare così la rigidità torsionale.
Novità anche nei fari a led anteriori usati per la prima volta in gara.
Verrà affidata come consuetudine alle mani sicure del team Joest che oltre a Le Mans sarà impegnato con due vetture anche nell’Intercontinental Le Mans Cup.
Sono già partiti i test del motore al banco in pista per essere al massimo al debutto pianificato per la 6 ore di Spa-Francorchamps dell’8 maggio in vista della 24 ore di Le Mans che si terrà l’11 e il 12 giugno.