Ferrari Formula 1

F14-T e’ la Ferrari per le speranze di rivincita con Alonso e Raikkonen.

27 Jan 2014 motorpad.it
Ferrari Formula 1

F come Ferrari, 14 come l’anno di produzione, T come Turbo, il nuovo motore sovralimentato. Hanno scelto il nome della monoposto di Maranello più di 1.300.000 tifosi che, d tutto il mondo, hanno risposto ad una consultazione via internet. Se ci avessero messo anche il numero 60 la sigla sarebbe stata più completa perché avrebbe segnalato che si tratta della sessantesima monoposto realizzata dalla Ferrari nelle sue partecipazioni al Mondiale di Formula 1. E già che siamo alle precisazioni storiche ricordiamo che la Ferrari è la sola marca che ha partecipato a tutte le edizioni del Campionato da quando è stato istituito nel 1950.

Ma veniamo a questa nuova monoposto che, vista così nel suo aspetto estetico, per quello che conta, si fatica a definire “bella”. Colpa di quel muso a doppio scalino con quella bocca spalancata da grosso pesce affamato che deve invece ingoiare aria e aiutare l’aderenza, tenendo però conto che in quella parte estrema della macchina l’altezza deve essere di 18,5 cm in modo da rendere anche più basso l’eventuale punto di impatto in caso di incidente.

Altri team hanno risolto il problema con “nasi” o “proboscidi” che hanno chiamato in causa formichieri, elefanti, ornitorinchi e anatroccoli; un bestiario vario in una sorta di zoo/acquario che, in realtà, ha imposto un notevole impegno di fantasia progettuale.

Sempre dal lato estetico il “rosso Ferrari” ha ceduto non poco spazio al nero nella zona posteriore tenendo in evidenza la fibra della scocca. Anche qui c’è forse una precisa ragione tecnica: risparmiare cioè qualche chilogrammo di vernice là dove tutto conta per contenere il peso. Risultato che si ottiene anche con il serbatoio più piccolo che deve contenere solo 130 litri di benzina e che rende inoltre le fiancate più snelle. Mancano poi gli scarichi che seguono la curvatura e questa zona pare non sia definitiva, soggetta comunque a sviluppi, con l’alettone a due montanti.

Dalle prime prove si avranno indicazioni preziose sull’efficienza del nuovo sistema frenante – ovviamente Brembo – a controllo elettronico e coadiuvato dal forte effetto frenante del Kers con il recupero d’energia.

Si vedrà anche, nei test di Jerez, l’efficienza del nuovo motore 1.600 cc Turbo, (760 CV circa, 600 dal motore termico e 160 da da quello elettrico) primo e fondamentale elemento del pacchetto di novità tecnico-regolamentari della stagione che va ad incominciare.

Per il resto siamo alle dichiarazioni di rito. Montezemolo: “…stiamo stanchi di arrivare secondi, adesso è tempo di vincere”. Alonso: “…se tutto andrà bene chi vorrà batterci dovrà essere perfetto” cosa che ovviamente dovrà fare anche Ferrari se vorrà battere gli altri. Raikkonen “…gareggeremo uno contro l’altro, ma ci rispettiamo”. Domenicali: “… voglio che non si entri nel panico se ci saranno difficoltà, all’inizio le avremo tutti e non si deve cedere alla pressione”.

Tutto logico e condivisibile, ma vallo a raccontare proprio ad Alonso che di mondiali ne ha già persi due per un niente, oppure a Raikkonen che vuole essere lui, che è stato l’ultimo a vincere un mondiale con la Ferrari nel 2007, a riportare il titolo a Maranello e, infine, a quel milione e trecentomila tifosi che, pur nel numero straordinariamente alto, sono una minima parte di quelli che, nel mondo, per il Cavallino nero delirano. 

Torna indietro
Tags

notizie correlate: