Formula 1 GP Austria

Vince Rosberg, 11a vittoria in carriera, Hamilton e Massa completano il podio.

22 Jun 2015 motorpad.it
Formula 1 GP Austria

Porta fortuna Zeltweg a Nico Rosberg che vince per la seconda volta consecutiva,  l'undicesima in carriera e la terza in stagione dopo Barcellona e il "regalo" di Monaco. Adesso è a 10 punti da Hamilton e tutto può succedere.

Il  pilota inglese, partito in pole (per la 45a volta) ma subito scavalcato in partenza, non è mai stato in grado di mettere in discussione la superiorità del compagno/rivale; ha solo contribuito a mettere in carniere l'ennesima doppietta Mercedes in stagione e, soprattutto, la 26a pole su 27 disponibili da quando è entrata in scena la power unit. Una dimostrazione di superiorità tecnica delle monoposto con la stella e di qualità complessiva del team che non si vede come e da chi possa essere messa in discussione.

Non dalla Ferrari attuale nonostante i progressi e il grande impegno di Vettel al quale nulla può essere rimproverato, anzi. Solo il maledetto dado che si è bloccato al pit stop l'ha fatto scendere dal podio, ma resta il fatto che poi non è più stato capace di andare a riprendere un Massa e una Williams che, al momento, sono la seconda forza in campo contando anche su un Bottas (quinto) sempre convincente.

 Non aiuta poi la Ferrari nella rincorsa il Raikkonen di questi ultimi tempi.

A Zeltweg si spera abbia toccato il fondo di uno stato di depressione psicologica e di crisi di risultati che ne rendono sempre più incerta la riconferma. Il sabato non ha nemmeno superato la qualifica Q1 e la sua corsa è finita al primo giro in un violentissimo ed abbastanza inspiegabile (e inspiegato) incidente con Alonso che ha messo entrambi KO. Fortunatamente illesi.

Nella squadra dei delusi e deludenti si va inserendo stabilmente anche Ricciardo, la grande rivelazione della scorsa stagione che, per quanto non assistito al meglio dalla Red Bull di quest'anno, non può certo essere contento del 10 posto in Austria e della guerra interna che gli viene dal compagno Kvyat che spesso si dimostra più brillante. Così come i debuttanti terribili Verstappen e Sainz, "torelli rossi" che non si fanno certo pregare per stare davanti alla "mamma" Red Bull.

Da Zeltweg parte con qualche motivo di soddisfazione Maldonado, a punti per la seconda volta e, apparentemente, più sicuro dei suoi mezzi e meno propenso alle maldonadate cui ci ha fin qui abituati.

Un'altra conferma, ma in negativo, viene infine da quei  regolamenti che non a caso Marchionne ritiene scritti da una banda di ubriachi. In Austria si è davvero superato il limite del ridicolo e della comprensione da parte del grande pubblico. Alonso, Button, Ricciardo e Kvyat che hanno cambiato motori o parti importanti sono stati colpiti da  penalizzazioni varie fino a 25 posizioni in partenza secondo i casi. Essendo però troppo corto lo schieramento (avrebbero dovuto prendere il via fuori dal circuito o, come ha detto Alonso, "da Vienna") sono state parzialmente trasformate in secondi in più sul tempo in gara, in soste ai pit stop o in attraversamenti lenti della corsia dei box. Già che c'erano potevano anche mandarli a letto senza cena.

Con buona pace dei rischi cui si espongono i piloti per recuperare questi handicap, di uno sviluppo tecnico strangolato da lacci e laccioli che mortificano tecnici e piloti e della credibilità della Formula 1. Che va sempre più a farsi benedire e a perdere appassionati.

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