FORMULA 1 GP CINA
Hamilton vince e con Rosberg, secondo, riafferma la superiorità Mercedes, ma la Ferrari è una bella realtà.
Rieccoli. Dopo il mezzo passo falso in Malesia, Hamilton e la Mercedes si sono ripresi la scena come, in effetti, è ancora nella realtà delle cose. Rosberg, con il secondo posto, ha anche ribadito la situazione e il suo attuale stato di "seconda guida".
Il campione del mondo in carica ha messo in cantiere l'ennesimo weekend perfetto con la conquista della pole position e la gara vinta (oltre al giro più veloce) dopo una cavalcata in testa dallo start alla bandiera a scacchi e con questa sono 35 le vittorie che nobilitano il suo palmares.
Da Vettel e dalla Ferrari nessuno, realisticamente, si aspettava un secondo miracolo. Che pure c'è stato e pazienza che l'entrata in pista della Safety Car negli ultimi tre giri della gara ha impedito ad un motivatissimo e ritrovato Raikkonen di essere lui a salire sul gradino più basso del podio. Sono comunque tre G.P. più che positivi per la Ferrari ormai sicura seconda forza del Campionato e in costante progresso di prestazioni e di fiducia. Non ci sono più quelle distanze siderali dalla Mercedes della passata stagione. Come è ben noto, in Formula 1 è molto più difficile limare l'ultimo decimo che ti separa dal rivale più forte che non la differenza di un secondo al giro e a Maranello sono davvero sulla buona strada. E con entrambi i piloti e questo fa ben sperare.
Dietro l'argento e il rosso scala al terzo posto dei valori in campo il bianco della Williams che non è ancora riuscita a fare quel salto prestazionale che sembrava nelle possibilità del team. Di interessante resta la bella lotta tra Massa e Bottas per le gerarchie interne.
Più acuta la crisi Red Bull con Ricciardo che non dispone ancora di una monoposto come quella dello scorso anno che gli consentì di conquistare tre successi; sembra inoltre sentire la responsabilità del nuovo ruolo di prima guida e finire nono non è certo un risultato esaltante. Speriamo recuperi presto. La Formula 1 ha bisogno di uno come lui, di certo la situazione tecnica dei motori è la più preoccupante e in Renault sembrano in forte ritardo.
Tra gli altri spunti e motivi di interesse della gara si confermano le qualità di Verstappen che, in attesa di prendere la patente per poter guidare una Panda o una Smart, mostra qualità di guida e capacità di concentrazione da sicuro campione; è il più positivo dei debuttanti insieme al compagno di team Sainz e l'ha dimostrato fino a quando è rimasto in gara a tre giri dalla fine.
Si può chiudere con le note amare relative alla situazione Alonso/McLaren. Si sapeva, e i risultati finora conseguiti, confermano che il cammino per raggiungere una competitività accettabile sarà lungo e pieno di delusioni. Ma lasciare la Ferrari perché "...stanco di arrivare secondo” e finire come è finito nelle qualifiche e negli ordini d'arrivo delle prime due gare disputate della stagione fa davvero male a lui bicampione del mondo (2005-2006) e talento puro alla guida.