Formula 1- GP di Singapore. Hamilton verso il 5° titolo mondiale
La notte è amica di Hamilton. Vince per la seconda volta di fila e con estrema autorevolezza il GP di Singapore lanciato anche dalla superlativa pole position che, in pratica, l’ha messo in testa alla corsa dall’inizio alla bandiera a scacchi. È il suo 7° successo in stagione che porta il suo palmares a 69 vittorie e lo colloca definitivamente, ove ci fosse bisogno di ulteriori conferme, nell’Olimpo dei grandissimi piloti di ogni tempo. Non solo. Salvo miracoli pur sempre possibili in F1, da Singapore parte il volo diretto per il pokerissimo del 5° titolo mondiale demolendo le residue speranze di qualche colpo di coda della Ferrari e di Vettel ora che i punti che lo separano dal rivale sono saliti a 40 con solo sei GP ancora da disputare.
Il bilancio stagionale che si presenta a questo punto parla ormai di giochi praticamente fatti visto anche l’andamento del GP dove le sole emozioni possono essere quelle del solito contatto allo spegnersi dei semafori tra Perez/Ocon che ha eliminato quest’ultimo, e la freddezza da supercampione con la quale Hamilton ha controllato il pasticcio che gli stavano combinando alcuni doppiati.
È allora giusto riconoscere, oltre all’immenso talento di Hamilton, anche la forza del team Mercedes che nell’era delle Power Unit ha vinto quasi tutto quello che c’era da vincere resistendo a tutti gli attacchi di una Ferrari che sembrava aver superato ogni gap tecnico.
Viene in causa allora, e dispiace non poco, una tenuta “morale” più che sportiva, di Vettel che ha lasciato al rivale un capitale di 4 Gran Premi decisivi. Un po’ per sfortuna e molto per errori suoi che non gli conoscevamo. È anche giusto mettere in conto certi errori di strategia al muretto non sempre pronto a interpretare correttamente (o con fortuna) il momento dei pit-stop per i cambi gomme; cosa puntualmente verificatesi anche a Singapore e che come non ci stanchiamo di ripetere, ha le stesse probabilità di azzeccare la scelta giusta di un pieno alla roulette data la complessità delle varianti in gioco e del numero delle mescole “arlecchino”.
Tornando alla gara si sperava, oltre che in Vettel, anche in Verstappen che, forse sorpreso dal sorpasso in partenza da parte di Vettel, è sembrato in attesa di un’altra occasione; si è infine accontentato del secondo gradino del podio davanti a Vettel finito 3° a oltre 30”.
Tra le note positive si segnala la bella gara di Alonso che ha chiuso al 7° posto dimostrando che il manico è sempre quello nonostante le delusioni delle ultime monoposto che si è trovato a guidare nelle ultime stagioni e va sottolineata anche la prova di Leclerc che ha giustificato l’importante scelta di metterlo in squadra al posto di Raikkonen piazzandosi una volta di più in zona punti. Cresce bene il ragazzo. Prossimo appuntamento in Russia.