FORMULA 1 GP Germania

23 Jul 2018 Marcello Pirovano
FORMULA 1 GP Germania

Doveva essere il weekend della fuga buona per i titoli mondiali di Vettel e della Ferrari e invece ha vinto Hamilton con una grande rimonta dalla 14a posizione di partenza. Con questo 4° successo in stagione e 66° in carriera l’onta subita e sbandierata a Silverstone è stata lavata con gli interessi proprio in casa di Sebastian che ci ha messo del suo con un errore di guida che gli ha fatto finire la corsa contro le barriere. Adesso la classifica Piloti vede Hamilton a +17 e quella Costruttori riporta in testa la Mercedes con 310 punti contro 302 grazie alla doppietta completata dal 2° posto di un ottimo Bottas. Raikkonen non è andato oltre la conquista del gradino più basso del podio, buono per le statistiche, ma una volta di più, inutile alla causa comune di rubare punti agli avversari.

Si può discutere fin che si vuole sulle cause che hanno determinato la pesante sconfitta di Vettel quando la vittoria era a portata di mano: la pressione che gli stava mettendo addosso Hamilton con la sua clamorosa rimonta, le incertezze del muretto nella strategia di gara e dei pit stop in rapporto ad una pioggia che cadeva ad intermittenza e solo in alcune parti del circuito. Resta il fatto che la brillante partenza e la situazione che si era creata con le due Ferrari a dominare la gara e Hamilton perdere ulteriori 10 punti da Vettel è finita con la doppietta del tutto inaspettata, ma meritatissima anche i giudici hanno chiuso un occhio sul comportamento di Hamilton in regime di Safety Car, della Mercedes. Poco conta anche l’assunzione di colpa da parte di Vettel al quale vanno comunque rimproverate alcuni cedimenti di concentrazione e cadute di tensione in questa stagione (come in Azerbaigian a Baku) che non possono non creare qualche preoccupazione in prospettiva Mondiale. Dopo la dedica a Marchionne della brillante Pole del sabato, giustamente accolta come preambolo per la vittoria, la doccia fredda, anzi gelida, della domenica riporta tutti con i piedi per terra. E il progetto di successo finale, che sembrava ottimamente sostenuto da una monoposto particolarmente efficace, deve rifare i conti.

Tornando alla gara si avvia al prossimo appuntamento in Ungheria a fine mese con molte e nuove incertezze anche la Red Bull che sembrava meritare il ruolo di terzo incomodo tra i due litiganti quadricampioni del mondo. Ricciardo non ha finito la gara che aveva cominciato dall’ultimo posto dello schieramento per la sostituzione del motore e Verstappen si è trovato in testa solo per qualche giro nel gioco dei pit-stop; poi non è mai riuscito a impensierire i tre che hanno chiuso sul podio finendo 4°. Una nota positiva la scrive, una volta tanto, Eriksson che finisce a punti (9°) portando la sua Sauber-Alfa Romeo/Ferrari davanti a quella del compagno di team Leclerc che ha chiuso 11°precedendo l’ultimo classificato: un Alonso che continua a non trovare certezze neanche in McLaren.

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