Formula 1 GP Malesia

Vince Lewis Hamilton e conferma il predominio Mercedes; la Ferrari insegue.

31 Mar 2014 motorpad.it
Formula 1 GP Malesia

Si conferma il gran momento Mercedes con Lewis Hamilton che vince una gara condotta dallo start alla bandiera a scacchi e con Nico Rosberg che completa il successo di squadra con il secondo posto.

Un week end perfetto per il pilota inglese campione del mondo nel 2008 che si rifà della delusione dell'esordio in Australia aggiungendo alla sua vittoria una serie di importanti traguardi che lo collocano definitivamente tra i grandi della Formula 1: è al 23° successo in carriera come Nelson Piquet e alla 33° pole position come Jim Clark e Alain Prost. Con i punti conquistati Rosberg si conferma inoltre in testa alla classifica piloti con 43 punti e insieme i due portano la Mercedes a 68 punti davanti alla McLaren (43) e Ferrari (30) in quella per costruttori.

Come sempre Alonso ha dato tutto e di più limitando i danni per la Ferrari. Ha bissato il quarto posto di Melbourne ma a 35 secondi dal vincitore. La sua espressione nelle interviste del dopogara ha detto molto di più delle dichiarazioni ufficiali circa il gap che ancora c'è da recuperare sulla Mercedes e anche Stefano Domenicali, team principal di Maranello, si è sforzato di vedere il bicchiere mezzo pieno; la strada da fare per migliorare, magari già dalla prossima gara in Barhain, è però ancora molto lunga.

Per ora le rosso/nere di Maranello sono comunque la terza forza in campo, o forse  la quarta se si considera una Force India, non a caso motorizzata Mercedes, che Hulkenberg sfrutta in modo impeccabile e con le note grandi qualità di pilota. Per Raikkonen una corsa da dimenticare e da rimediare in fretta perché, pur penalizzato in partenza dal contatto con Magnussen è finito doppiato non si è mai praticamente visto.

Hanno buoni motivi di soddisfazione in Red Bull. Il terzo posto di Sebastian Vettel vale molto più di quanto non dica in termini di punti. Dice infatti che i progressi della squadra sono rapidi e consistenti e che le distanze con Mercedes si va riducendo. Questo anche in considerazione di quanto ha fatto vedere Ricciardo fino a quando un pasticcio ai box (un bullone non ben serrato), la rottura dell'ala anteriore e la penalizzazione non l'hanno tolto gara. Fino ad allora era stato protagonista di grande sostanza con una partenza fantastica e la continua pressione, priva di qualsiasi timore reverenziale, su Vettel.

Su questo episodio si innesta di forza una riflessione sulla logica di certi regolamenti. Ricciardo, già tolto dall'ordine d'arrivo di Melbourne per irregolarità tutte da provare e su cui la sua responsabilità diretta è di sicuro fuori discussione, è stato anche punito con 10 posizioni di arretramento per il prossimo G.P. Insomma sbagliano i meccanici, paga il pilota. Si può capire una multa al team, ma così la F1 attuale si dimostra non solo noiosa come il curling, ma stupida come nessuna attività sportiva merita di essere.

Sul finale del G.P. ha movimentato la scena anche la più che comprensibile rivolta di Massa all'ordine di scuderia di cedere la posizione al compagno Bottas,  ordine che a pochissimi giri dalla fine non solo appariva quantomeno incomprensibile e antisportivo, ma anche improponibile ad un pilota che di fare il secondo a qualcuno ne aveva davvero piene le tasche: un conto è farlo a Schumacher o Alonso e un conto è farsi da parte per Bottas, finora "signor nessuno" in F1. Bravo Massa!

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