Formula 1 - GP Monaco
Vince Ricciardo al settimo successo in carriera e secondo in stagione dopo la vittoria in Cina e mette le cose a posto in molte direzioni: su sei gare disputate ha vinto quanto Vettel (Australia e Bahrain) e Hamilton (Azerbaijan e Spagna) e ora è chiaro che sia lui che la Red Bull sono qualcosa di più della “terza forza” del Campionato e che con lui e con la monoposto blu quelle d’argento e le rosse dovranno fare i conti, gara per gara.
Ha indiscutibilmente sistemato le gerarchie anche all’interno del team, aiutato in questo dall’ennesimo errore di Verstappen nelle qualifiche e infine si è messo sul mercato piloti con ben altro potere contrattuale. E speriamo che in Ferrari si concentrino su questa opportunità per la prossima stagione.
In sé la gara è stata, a voler essere delicati nel giudizio, la meno coinvolgente di quelle fin qui disputate. Tutto è stato chiaro fin dallo start: l’atteso attacco di Vettel e Hamilton è stato subito neutralizzato e in quest’ordine i tre su sono rivisti sul podio dopo 78 noiosissimi giri nei quali i due inseguitori hanno dato dimostrazione di una rassegnazione inattesa da parte di due campioni del mondo. “… risultato positivo in una gara difficile ” ha commentato Vettel evidentemente soddisfatto (solo lui) dei punticini rosicchiati ad Hamilton; più realista e onesto Raikkonen: “ … gara noiosa - ha dichiarato - senza possibilità di attaccare” ma nemmeno lui è stato chiaro su cosa gli ha impedito di provarci.
Le sole emozioni sono venute dalla determinazione di Ocon nella difesa di un lusinghiero 6º posto, ma dopo il “regalo” fatto ad Hamilton per farlo passare. Un favore alla Mercedes, dicono i maligni. Impegno vero, invece, quello messo da Verstappen per farsi perdonare la sciocchezza fatta in qualifica e portarsi in zona punti: 9º alla fine partendo ultimo a Montecarlo non è una cosa semplice.
Ci teneva infine a ben figurare, nel GP di casa, il monegasco Leclerc con la sua Sauber-Alfa. Si era perfino fatto fare un casco speciale con dedica al padre che sognava di vedere il figlio su una F1sulle strade del Principato e con un ricordo anche per Jules Bianchi morto nel 2014 nel GP del Giappone. Sul finale è stato però tradito dai freni e ha messo fuori gioco anche l’incolpevole Hartley. Restano i progressi di cui si rende protagonista. Magari già in Canada sul circuito Gilles Villeneuve a Montreal, al prossimo appuntamento il 10 giugno. Poi si ritorna in Europa con una serie di 7 GP che si concluderanno con Monza il 2 Settembre.