Formula 1 GP Singapore
Trionfo Vettel/Ferrari più forti di tutto e tutti. Raikkonen terzo.
Un vero, meritato e indiscutibile trionfo per Vettel, al 3º successo stagionale, 4º a Singapore e 42º in carrier, superando così Ayrton Senna con Raikkonen 3º che completa il sontuoso bottino della settimana. Rosberg solo 4º e Hamilton ritirato per guasto testimoniano di uno stato di involuzione/crisi della Mercedes.
Ma quanti "pezzi" di un Gran Premio si devono vincere per finire primi sotto la bandiera a scacchi? A Singapore, circuito famoso per il gran numero di incidenti e imprevisti che si verificano Vettel, e Ferrari hanno davvero lavorato duro cominciando con una splendida qualifica che ha fruttato quella Pole che a Maranello aspettavano da una sessantina di GP. Poi c'è stato lo scatto alla partenza di Vettel che ha subito messo in cascina abbastanza fieno da chiarire immediatamente che, per gli altri, non era giornata. Specie per le due frecce d'argento incapaci di tenere il ritmo della Ferrari.
Tutto si avviava verso una certa (benedetta) noia, quando la Safety Car, a causa di Massa e Hulkenberg che vanno allo scontro, fa perdere a Vettel il vantaggio accumulato. Si crea il classico serpentone e bisogna ricominciare da capo. Detto fatto. Nervi saldi di Vettel, affidabilità totale della sua monoposto e giro su giro si riconquista il gruzzolo di secondi che ribadisce quanto va dicendo la pista, confermando, tra l'altro che, nonostante la bella e scenografica illuminazione dei 1.600 proiettori dell'azienda italiana installati, per Mercedes è buio pesto.
Se mai il pericolo viene dal velocissimo Ricciardo con quella Red Bull che, forse, ha esagerato in giudizi negativi sui motori Renault e che vorrebbe ora sostituire con quelli Ferrari. Ma quelli nuovi del prossimo anno con le opportune evoluzioni e qui a Maranello non sono del tutto convinti che sia il caso di mettersi una possibile serpe in seno capace magari di andare più forte.
Ma se sei forte ed è il tuo giorno gli esami non finiscono mai e devi meritarlo e (ri)dimostrarlo. Ecco allora la seconda Safety Car con il cretino aspirante suicida che non trova niente di meglio da fare che mettersi a passeggiare in pista con le monoposto in piena bagarre. Incredibile per una città/stato come Singapore dove tutto è sotto il più rigoroso controllo organizzativo e di sicurezza.
Comunque ecco il secondo serpentone di monoposto e una corsa da reinventare di nuovo. Da qui lo straordinario capolavoro di professionalità, concentrazione, capacità di reggere a qualsiasi pressione e voglia di vincere di Vettel. È partita la "gara numero 3" incentrata, questa volta, su un duello ad altissima tensione tra Vettel e Ricciardo, con Raikkonen ad escludere tutti gli altri, Mercedes in primis dalla vittoria.
E' finita con la resa di Ricciardo e con un podio - rosso/blu/rosso - che apre interessantissime prospettive per il seguito della stagione. Specie per Rosberg che guadagna un mucchietto di punti sul Hamilton e magari anche per il posto di vice campione del Mondo Piloti che Vettel con questa Ferrari in piena salute è capacissimo di portare a casa.
Del resto Marchionne, rivoltando come un guanto la Ferrari con la sua entrata in scena non chiedeva altro, per il primo anno, che un paio di vittorie. E magari già domenica, a Suzuka, si può sperare in qualche piacevole conferma in più.