FORMULA 1 GP SINGAPORE
Settima vittoria in stagione per Vettel. Il titolo è più vicino.
Sta per arrivare il poker. I quattro titoli mondiali, e per di più consecutivi, per un Sebastian Vettel che vince anche a Singapore con una superiorità talmente marcata da spegnere in pratica ogni speranza dei suoi avversari. E’ stato quello che si definisce un “weekend perfetto” per il tedeschino dal piede pesante e la sua imprendibile monoposto blu: pole position e vittoria volando irraggiungibile dal via fino alla bandiera a scacchi e anche la ciliegina sulla torta del giro più veloce.
Una gara senza storia, verrebbe da dire e in effetti così è stato, ma costruita con ferocia determinazione in tre successive fasi, uguali ma distinte.
La prima con Vettel che si costruisce subito fin dal primo giro, e a colpi di un secondo di vantaggio al giro, il margine sufficiente per fare il primo stop e rientrare ancora in testa.
Poi arriva il crash di Ricciardo e la Safety Car che distrugge tutto il lavoro fatto. Quando però riprendono le ostilità la storia si ripete i secondi di superiorità sul giro diventano due e Vettel si rimette in cascina il fieno necessario per fare il secondo cambio gomme e rientrare tenendo tutti dietro.
A questo manca la mazzata finale che arriva con le gomme soft, proprio quelle risparmiate in qualifica per manifesta superiorità e il vantaggio cresce a dismisura fino al traguardo e per tutti gli altri è buio pesto pur nello scenografico circuito cittadino illuminato da 1.700 proiettori che a noi danno almeno la soddisfazione di essere italiani.
E Alonso? E gli altri? Lo spagnolo è stato l’Alonso di sempre, con quella partenza al fulmicotone che ha spiegato a tutti di che pasta e di che temperamento è fatto. Ha dovuto progressivamente arrendersi alla dura realtà e il brillante secondo posto ha solo il torto di collocarlo primo tra i secondi. Comprensibile che si arrabbi se la macchina non l’assiste e ora i punti di distacco da Vettel sono diventati 60.
Si è benissimo difeso anche Raikkonen partito tredicesimo in settima fila e non in perfette condizioni fisiche ha chiuso al terzo posto. Una conferma in più che in Ferrari hanno fatto la scelta giusta richiamandolo all’ovile.
Come in apertura chiudiamo con il dovuto omaggio al vincitore ricordando che con questa di Singapore le vittorie in carriera salgono a 33 e 7 in stagione su 114 G.P. disputati e le pole position toccano quota 41.