Formula 1 - GP Spagna
Tremate, tremate le Mercedes son tornate. Forse perché le gomme son cambiate, ma è certo che la Ferrari le ha buscate. Sode e inaspettate. Rime (amare) a parte, alla 64º vittoria di Hamilton, che già si profilava con la qualifica e che, con il nuovo record della pista, completa il trionfale week end spagnolo delle monoposto d’argento e dei suoi piloti (che con il secondo posto di Bottas realizzano la 41a doppietta nelle ultime 5 stagioni) corrisponde un modesto 4º posto di Vettel e una inattesa perdita di potenza sulla macchina di Raikkonen. Una volta di più il “Calimero nero” che sembra il destinatario di tutte le sfortune, non è stato di aiuto alcuno nell’economia della gara, nella classifica piloti (Hamilton ha ora 17 punti di vantaggio) e in quella dei Costruttori dove il vantaggio Mercedes è di 27 punti.
Resta anche, ed è molto preoccupante, il fatto che Vettel non è stato in grado, dopo il secondo pit stop che ha fatto perdere un sacco di tempo e forse sbagliato nella strategia generale, di impensierire Verstappen nella lotta per il terzo posto; questo nonostante la Red Bull blu fosse danneggiata. Bisognerà anche riflettere sui lunghissimi 27 secondi che alla fine hanno diviso il ferrarista dal vincitore. Due quarti posti e un ritiro nelle ultime due gare sono un bilancio molto magro.
Se le modifiche attese con l’arrivo delle tappe europee si riducono agli specchietti (tra l’altro bocciati ai controlli e da eliminare già a Monaco tra 15 giorni) forse a Maranello qualcosa si è inceppato. Urge un vero colpo di reni e una reazione pronta che accorci subito il distacco che ora Hamilton si trova ad aver capitalizzato, proprio quando sembrava entrato in crisi.
Una nota positiva in questo week end grigio per la Ferrari viene, indirettamente, dal giovane Leclerc. Con la sua Sauber-Alfa Romeo motorizzata Ferrari il brillante debuttante è andato a punti per la seconda volta ed anche nelle qualifiche fa molto bene il suo apprendistato e la sua battaglia privata con Alonso è stata la miglior conferma delle sue qualità. Tra l’altro va sempre meglio del compagno di team. Avanti così.