Formula 1 GP Ungheria
Doveva essere il GP della rivincita di Vettel dopo il piccolo/grande errore di Hockenheim che gli è costato una gara già vinta e il sorpasso di Hamilton in classifica. Invece le stelle si sono proprio girate e Hamilton ha portato avanti il suo lavoro di demolizione delle certezze del rivale e della Ferrari, vincendo alla grande anche a Budapest. È la sua 6ª vittoria all’Hungaroring, la 5ª in stagione e la 67ª in carriera. L’ha costruita con il giro monstre sotto la pioggia che gli ha valso la Pole Position mettendolo nelle migliori condizioni pratiche e di morale in partenza. Inoltre con 50 punti nelle ultime due gare contro 18 ha messo in banca un bel capitale nella corsa al titolo. Adesso guarda tutti dall’alto dei 24 punti di vantaggio sul Vettel inseguitore di questi tempi e Mercedes ha distaccato di 10 punti la Ferrari nella classifica dei costruttori. Il resto l’ha fatto la sua immensa classe, la perfetta strategia dei pit stop del muretto Mercedes e la feroce e disciplinata condotta di gara di Bottas a difesa degli interessi della squadra e del caposquadra. Vettel si è dannato l’anima per ridurlo alla ragione e superarlo, riuscendovi solo a tre giri dalla fine dopo una rincorsa infinita e con una manovra disperata dove si sono inseriti anche Raikkonen, meritandosi il podio e Ricciardo finito 4º, anche lui con l’aiutino di un’altra toccatina a Bottas.
Hamilton ha subito orientato la gara in suo favore scattando come una freccia allo start e poi ottimamente assistito dal muretto pronto ad impiegare Bottas nel ruolo di guardiaspalle e di tester della durata delle gomme. Quando si capirà quanto effettivamente possono durare queste importanti componenti della monoposto nella vasta tavolozza di colori in cui propongono, forse, la Formula 1 tornerà ad essere più comprensibile per gli appassionati non laureati in “gommologia comparata”. Resta il fatto che Hamilton è un campionissimo che non ha più nulla da dimostrare e che sta attraversando un periodo di forma strepitoso a sostegno della fortuna che lo assiste, ma che va comunque meritata.
È altrettanto evidente che la tanto dichiarata superiorità della Ferrari sul passo gara a Budapest non si è vista dopo essere stata buttata via in Germania. E allora il campionato può prendere davvero una svolta d’argento e il rosso scolorarsi lentamente per ravvivarsi in qualche nuovo episodio, che sicuramente si ripresenterà, magari a partire da Spa-Francorchamps a fine agosto o da Monza. Sperando che non sia troppo tardi o insufficiente.