Formula 1 GP USA

Hamilton è Campione del Mondo per la terza volta con la vittoria al GP USA.

26 Oct 2015 motorpad.it
Formula 1 GP USA

Arrivano dal G.P USA i verdetti attesi e, in definitiva, logici. Ha vinto Hamilton al 10º successo in stagione che gli vale il terzo titolo mondiale piloti, come Ayrton Senna, Niki Lauda, Nelson Piquet, Jackie Stewart e Jack Brabham. E tanto basta a dire delle qualità del pilota che ha tratto tutto il meglio possibile dalla monoposto migliore in circolazione e dagli aiuti che la fortuna gli ha gentilmente servito anche in questa occasione sotto forma di un paio di Safety Car e di un errore di Rosberg che, fino a cinque giri dalla fine, sembrava davvero aver ritrovato la grinta necessaria per rimandargli la festa. 

In diue settimane la Mercedes ha chiuso tutti i discorsi e dopo il Titolo Costruttori, arriva anche quello Piloti a conferma che la squadra tedesca è quella che ha saputo meglio interpretare la nuova era ibrida della Formula 1.

Dopo due giorni di diluvio che hanno paralizzato  il circus della F1 tanto da rendere impossibili le qualifiche regolari e costringere i piloti a schierarsi al via con i tempi della Q2, il G.P. di Austin si è fatto perdonare con quella che sicuramente è stata forse la gara più avvincente della stagione. Non c'è stato infatti praticamente giro, dei 56 in programma, che non abbia offerto qualcosa di avvincente, qualche sorpresa, qualche motivo di incertezza su quello che avrebbe potuto essere il risultato finale. Tutto fin dallo start con Hamilton che ci ha messo pochi metri ad accompagnare fuori pista il compagno rivale Rosberg con una manovra che avrebbe potuto mandargli in frantumi le speranze di vittoria e il morale. Invece piano  piano, anzi, forte forte, il tedesco ha trovato per due volte forza e decisione per rimettere  tutto, o quantomeno la vittoria di tappa, in discussione. Poi si è "suicidato" da solo con un errore e Hamilton non si è fatto pregare. Tra i due momenti topici è stato un susseguirsi di colpi di scena, di sorpassi e controsorpassi, di uscite di pista, incidenti, cambiamenti in testa alla corsa, speranze, conferme, delusioni e ritiri.

La gara è così finita con solo 12 piloti, tra big e giovani promesse, che hanno visto la bandiera a scacchi. Hanno fatto faville Ricciardo che ha anche condotto per molti giri la corsa dopo aver dimostrato, proprio ad Hamilton, di non soffrire di alcun timore reverenziale. Poi però è finito ultimo al traguardo.

Più o meno, ma per un suo errore di guida, quello che è toccato a Kvyat che ha a lungo tenuto i ritmi delle Mercedes prima si finire a muro per troppa irruenza. Per non dire di Raikkonen che è naufragato in una di quelle giornate che, troppo spesso, ne oscurano il potenziale. Ha chiuso senza freni, non per troppo ardire, ma per una curva sbagliata in una gara grigia come il cielo sul circuito. Sono finiti KO, tra gli altri, i due della Williams, Massa e Bottas e poi anche Grosjean, Hulkenberg, Eriksson e Stevens. Guai, insomma, a distrarsi un momento. Si sarebbe, ad esempio, persa la bella gara del sempre più convincente Verstappen con il suo straordinario 4º posto, o quella di Sainz che un bel 7º posto l'aveva guadagnato al volante, per perderlo per una penalizzazione, partendo dalla 20° piazza. Resta solo da accogliere con la dovuta soddisfazione l'ennesimo podio, sul terzo scalino, di Vettel. Un risultato costruito partendo da una penalizzazione di 10 posizioni! Una vera impresa, una delle tante, date le premesse e le situazioni che si sono presentate. C'è solo da sperare che gli sviluppi e i miglioramenti che si vanno manifestando in Ferrari, si concretizzino per la prossima stagione.

Prossimo appuntamento, già la settimana prossima, in Messico dove Perez è atteso come l' erede dei fratelli Rodriguez. 

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