FORMULA 1 una stagione tutta da scoprire
Riparte la Formula 1. Le novità, i dubbi, le incognite, le speranze.
Domani con le prove libere, sabato con quelle ufficiali e la lotta per la pole position e domenica con il via arrivano i primi veri responsi della pista, quella di Melbourne che apre la nuova stagione di Formula 1. C'è una particolare attesa questa volta perché tali e tante sono le novità tecniche e di regolamento e i dubbi che le giornate di prova non hanno dissolto che è bene fare un rapido riepilogo di quello che ci aspetta e che, molto verosimilmente, porterà non poche sorprese.
Cominciamo dal ricordare che tipo di monoposto i piloti si troveranno a guidare. Sono macchine del tutto nuove o quasi, da quanto si è visto piuttosto brutte da vedere in quanto disegnate, come è logico, in funzione dei nuovi motori e delle tecnologie di controllo che da un lato hanno imposto soluzioni inedite con decine di centraline e chilometri di cavi e, dall'altro, hanno ridotto l'importanza dell'aerodinamica. Il motore ora è un V6 di 1.600 cc turbo che si vuole sia più vicino, quantomeno come cilindrata, a quelli della grande produzione di serie, ammesso e sicuramente non concesso, che questi siano chiamati a regimi di rotazione dell'ordine dei 15.000 giri. Complicazione n° 2 questi propulsori hanno a disposizione solo 100 kg di benzina per ogni Gran Premio e quindi già circolano preoccupanti previsioni su quante monoposto potranno finire la gara se impegnate al limite. Si parla apertamente di gare che dovranno essere condotte al risparmio, con i tecnici al muretto impegnati a teleguidare i piloti su ritmi da tenere.
Il turbo, che era stato abolito 12 anni fa torna quindi d'attualità con tutta la sua "sete" e a complicare le cose si aggiungono i due motori elettrici, uno recupera l’energia cinetica in frenata e il secondo converte in energia il calore che esce dallo scarico e generato dal turbo.
I due sistemi, insieme, aggiungono 160 CV e possono essere usati per 33 secondi al giro, cinque volte più di quanto concesso finora. A questa non piccola preoccupazione si aggiunge quella di un motore elettrico chiamato ad integrare i 600 CV del motore termico evidentemente insufficienti per le prestazioni necessarie. In pratica le monoposto 2014 sono delle auto ad alimentazione ibrida dalla gestione molto complicata e con seri problemi di raffreddamento nelle centraline e in alcuni particolari tanto che in caso di abbandono della monoposto in caso di guasto o incidente i piloti dovranno stare molto attenti a non toccare alcuna parte metallica pena pericolose ustioni. Tutto questo a parte i 100 milioni di euro che dicono sia il costo di questi propulsori. Ma non si doveva risparmiare?
Il pilota dovrà poi necessariamente aver doti di "amministratore" e di intelligente lettura della gara e questo anche perché ogni infrazione gli saranno sottratti dei punti, da 1 a 3 secondo la gravità, e quando si arriva a 12 scatta la sospensione per una gara. Restano in vigore tutte le altre cause di penalità e i piloti di temperamento ne saranno sicuramente penalizzati data anche l'obbiettiva difficoltà (e a volte la buona fede) a valutare da parte dei giudici l'effettiva irregolarità o pericolosità di una manovra e le relative responsabilità.
Quanto a norme a dir poco discutibili c'è poi quella che assegna il doppio dei punti all'ultima gara e che quindi può sconvolgere la classifica finale e il lavoro di una stagione. Quel buontempone di Ecclestone voleva addirittura applicare la regola agli ultimi tre G.P.
In questo quadro si parte con una situazione che, così come è emersa dalle sessioni di prova, vede la Mercedes, o meglio, le monoposto motorizzate Mercedes meglio attrezzate e più avanti nell'interpretazione dei nuovi regolamenti quanto ad affidabilità dei motori e a prestazioni complessive. La riprova sta nella Williams che sembra aver ridato nuovo smalto ed entusiasmo anche a Massa. Per contro le sorprese negative vengono proprio dalla Red Bull che con Vettel ha dominato gli ultimi quattro anni. Nel team si palleggiano le responsabilità tra motoristi (Renault) e tecnici della squadra, Teoricamente la soluzione sembra definitivamente compromessa in quanto i progetti tecnici sono stati depositati a fine febbraio, ma non conosco team di F1 che non sappia fare miracoli di interpretazione dei regolamenti e capacità di rivoltare frittate che sembravano bruciate e in Red Bull, con quel genio di Adrian Newey, in particolare di miracoli ne hanno sempre fatti a ripetizione.
Quanto alla Ferrari appare al momento un po' in ritardo, ma la base sembra buona. Tutto dipenderà dai progressi nello sviluppo della monoposto e dall'atmosfera che regolerà i rapporti tra due galli del tipo di Alonso che di mondiali ne ha già persi abbastanza per le sue ambizioni e capacità e Raikkonen che non è certo risbarcato a Maranello per fare da seconda guida a qualcuno. Di sicuro Domenicali (che si dice sia all'ultima stagione in Ferrari) avrà il suo da fare.