GP del Canada Chi si accontenta ... perde
“Abbiamo provato a vincere, ma è andata male.
Bastava infatti seguire pari pari le mosse della McLaren e il GP del Canada avrebbe avuto, quanto meno, un esito ben diverso. Magari sempre con Lewis Hamilton vincitore (il settimo in sette gare) ma certamente con un podio diverso. Invece negli ultimi 20 giri l’inglese ha cambiato le gomme mentre Alonso è rimasto fuori, o meglio è stato lasciato fuori a sperare nel miracolo di poter arrivare in fondo senza altre soste e in prima posizione. Visto però che i miracoli sono tali perché rarissimamente si realizzano, il capitale di 28” di vantaggio che il pilota vantava nel momento in cui Hamilton è rientrato in corsa con le gomme fresche è evaporato ben prima di quanto non si temesse. Un vero suicidio per la Ferrari e una cavalcata esaltante da parte della McLaren e di un Hamilton che tornava a vincere proprio là dove aveva colto il primo dei suoi 18 successi in carriera e il terzo sullo stesso circuito.
E non solo. Sono svaniti anche i vantaggi che il pilota della Ferrari ha tentato disperatamente di difendere su Grosjean e Perez, rispettivamente secondo e terzo con sorpassi irridenti con la beffa finale di Vettel che gli ha tolto anche il 4° posto nonostante una toccata al muretto.
Insomma davanti alla “macchina migliorata” se ne sono piazzate quattro – la vincente McLaren, la Lotus, la Sauber (che partiva dall’8° fila) e la Red Bull. Dove sono allora i progressi di cui essere contenti se in testa al campionato è poi balzato, con merito, lo stesso Hamilton e se per trovare Massa bisogna scendere al decimo posto?
Che ci sia ancora molto da lavorare a Maranello è confermato dal fatto che è vero che sul Campionato regna l’incertezza di sette diversi vincitori in altrettante gare, ma McLaren e Red Bull hanno vinto con entrambe le monoposto mentre il contributo di Massa alla causa si sta confermando del tutto irrilevante. La classifica costruttori è lì con la crudezza delle cifre: Red Bull 164 punti, McLaren 133, Lotus 108 e Ferrari 97.
La risposta, si spera, tra due settimane con il secondo appuntamento in terra di Spagna dove Alonso farà forse di testa sua.