GP del Giappone Tutto da rifare
Ha vinto Vettel con la superiorità del più classico weekend perfetto: pole position, in testa dalla partenza alla bandiera a scacchi e giro veloce.
Adesso per Alonso e la Ferrari si fa dura perchè il distacco tra il pilota spagnolo e il rilanciatissimo Vettel si è ridotto a soli 4 punti e mancano solo 5 Gran Premi alla fine del campionato.
In pratica, per i due più qualificati concorrenti al titolo la vera sfida inizia adesso. Partono in pratica alla pari, ma il tedesco e la sua macchina sono con il lampeggiatore acceso per chiedere strada e Alonso che deve mettere in conto la delusione del secondo e incolpevole ritiro nei primi metri di una gara. L’ha messo fuori gioco Raikkonen con l sua Lotus sfasciandogli una gomma alla prima curva, così come un altro pilota Lotus Grosjean l’aveva brutalmente eliminato in Belgio.
Tra una settimana, in Corea e su un circuito nuovo, bisognerà arrivare con il morale ricostruito, ma anche con qualche novità tecnica importante se è vero, come ha detto il campione spagnolo, che la monoposto è sostanzialmente la stessa da cinque gare, che sono quelle che hanno rilanciato Vettel e la Red Bull.
Il divario con la Ferrari si è infatti allargato: lo prova il pur brillante secondo posto di Massa encomiabile perché partiva dalla decima posizione, mai però in condizione di tenere il ritmo di Vettel che all’arrivo l’ha distanziato di 20 secondi vincendo, dopo Singapore, la seconda gara consecutiva e la terza in stagione.
Considerazioni finali. Nell’incidente che ha eliminato Alonso in avvio, Raikkonen, come detto, ha le sue responsabilità, ma il “solito” Grosjean non ha rinunciato a partecipare alla mischia mettendo fuori corsa Webber.
Quanto a Vettel quella di Suzuka è la sua vittoria numero 24, tante quante quelle di Fangio. Anche queste sono cose che contano.