FORMULA 1 GP INDIA
Vettel nei grandi della Formula 1.
Era nell’ordine delle cose e la realtà delle forze in campo non è stata smentita nel G.P. dell’India: Sebastian Vettel vincitore con l’ormai abituale weekend perfetto che comprende anche la pole position (la 43 su 117 GP disputati) e Campione del mondo per la quarta volta consecutiva. La roulette delle gomme con le strategie legate al numero di pit-stop da effettuare in corsa ha in qualche modo reso divertenti ed anche emozionati alcune fasi della gara, ma solo per la conquista dei gradini più bassi del podio, senza mettere mai in discussione il risultato finale del GP e dell’intera stagione.
Forte della sua classe, aiutato da un muretto che difficilmente sbaglia una mossa, assistito da una monoposto che se ha qualche guaio lo riserva al compagno Webber vero pulcino nero del team (ricorda tanto le situazioni Schumacher/Barrichello), il giovane fuoriclasse tedesco si è perfino sentito dire dal suo ingegnere di pista …”non azzardarti a cercare anche il giro più veloce”. Prima di lui solo Fangio e Schumacher avevano collezionato un poker di titoli mondiali consecutivi e Prost ne ha vinti altrettanti, ma in anni diversi. Per chiudere la panoramica dei numeri e definire la statura di questo campione resta solo da dire che, al momento, i G.P. vinti sono 36 e 10, al momento, in questa stagione. Serve altro per definire chi è, oggi, il re della F1?
Esce con le ossa rotte dalla gara Felipe Alonso che si era pur messo in testa il casco con il numero 1571 come i punti conquistati in carriera, ma è finito undicesimo e quindi i punti sono rimasti quelli e non ci sarà bisogno, e forse nemmeno la voglia, di cambiare casco per le gare residue. E’ stato sicuramente e incolpevolmente sfortunato già alla partenza nel contatto con Webber e si è battuto con la grinta di sempre, ma è stato davvero sconsolante vederlo lottare con piloti e macchine di cui un tempo avrebbe fatto un sol boccone. Anche Massa, pur brillante nelle prime fasi della corsa che ha anche condotto in testa, ha poi subito umiliati confronti e insormontabili difficoltà che lo hanno confinato al quarto posto.
A Maranello c’è quindi da impegnarsi a fondo per interpretare al meglio le novità tecniche e i regolamenti della prossima stagione e, magari, recuperare anche quel peso politico che la Ferrari sembra proprio aver in parte smarrito.
Dall’India torna ufficialmente con la patente di pilota vero e di grande prospettiva Grosjean. Non ci ha pensato due volte a mettersi dietro l’attuale compagno di squadra Raikkonen e tutto questo dopo che nelle qualifiche qualcuno al muretto aveva completamente sbagliato strategie tanto da obbligarlo a partire 17° in ottava fila. Qualche tecnico dovrà poi spiegare come nessuna altra monoposto è riuscita a fare, con le stesse gomme, quegli oltre 40 giri che ha fatto la sua Lotus.
Vuoi vedere che ha ragione Forghieri quando sostiene, come ha fatto rispondendo ad una precisa domanda durante la presentazione del suo ultimo libro, che per Ferrari la vera causa dell’inferiorità tecnica sta nelle sospensioni?
Discorsi se si vuole un po’ inutili. Oggi c’è solo da lavorare per chiudere il gap che fa delle Red Bull dei veri missili inarrivabili per tutti gli altri. E da rendere omaggio ad un campionissimo che si chiama Sebastian Vettel. (m.p.)