Il GP d'Italia a Monza di F1 secondo i tecnici Brembo
i segreti delle frenate di Monza raccontati dai tecnici Brembo, fornitore dei principali team di F1.
Dal 2 al 4 settembre il circuito di Monza ospita il 14° appuntamento del Campionato del Mondo di Formula 1. Costruito nel 1922 e dal 1950 ha sempre ospitato (con una sola eccezione) il GP d’Italia e, per le alte prestazioni che vengono raggiunte sui lunghi rettilinei, è conosciuto come il ”Tempio della Velocità”.
È la pista con le medie sul giro più alte di tutta la stagione e di conseguenza uno dei tracciati più impegnativi per i freni con staccate violentissime da gestire per i piloti anche per le configurazioni a basso carico aerodinamico, che riducono la possibilità di scaricare efficacemente la coppia frenante a terra.
Secondo i tecnici Brembo, che hanno classificato le 21 piste del Mondiale usando una scala da 1 a 10, il circuito di Monza ha un indice di difficoltà di 8 con le monoposto che in qualifica restano con il gas completamente aperto per 17 secondi consecutivi, mentre il tempo impiegato in frenata è solo il 13% del giro. Delle 7 frenate del circuito di Monza, 4 sono classificate dai tecnici Brembo come impegnative per i freni, 2 sono di media difficoltà e 1 è light.
La più difficile in assoluto è la Prima Variante, alla fine del rettilineo di partenza dove le Formula 1 passano da oltre 360 km/h a 82 km/h in 1,65 secondi, in cui percorrono 159 metri, con una decelerazione di 5,8 g ed un carico sul pedale del freno di 177 kg.
Anche la seconda Variante (curva 4) richiede molta attenzione dove si passa da 343 a 100 km/h in 133 metri, con un carico sul pedale di 163 kg. In termini di decelerazione anche le frenate alle curve 8 (Variante Ascari) e 11 (curva Parabolica) sono particolare difficili con 5,6 g la prima 5,5 g la seconda.
Le monoposto con freni Brembo hanno vinto 22 delle 41 edizioni del GP d’Italia a cui hanno preso parte. Metà di questi successi li ha conquistati la Ferrari, 5 con Michael Schumacher. Tre volte ha invece vinto Sebastian Vettel, ma con la Toro Rosso e la Red Bull.
Passando ai pneumatici Pirelli porterà a Monza le mescole medium, soft e supersoft ed i team punteranno ad una strategia ad una sola sosta. Pur registrando velocità medie sono elevate, quelle in curva sono ragionevolmente basse, riducendo al minimo il consumo delle gomme, ma sui pneumatici agiscono fortissime forze longitudinali, specie in frenata e in trazione nelle due chicane.
Inoltre i piloti tendono a sfruttare duramente i cordoli, mettendo a ulteriore prova la struttura dei pneumatici e devono cercare di evitare il pattinamento soprattutto nelle Varianti. Anche la Parabolica e alla Curva Grande scaricano molta energia attraverso i pneumatici dato che si tratta di lunghi curvoni
Lo scorso anno Lewis Hamilton dominò il weekend con un grande slam. In corsa ha fatto una sola sosta con partenza sulle soft (utilizzate in qualifica), poi medie dal giro 26 (dei 53). I primi 10 si fermarono tutti una sola volta.