La Formula 1 riaccende i motori

Parte da Melbourne la 66° stagione del Mondiale di Formula 1.

13 Mar 2015 motorpad.it
La Formula 1 riaccende i motori

Domenica 15, con l’anteprima delle prove libere di venerdì e quelle ufficiali di sabato, la Formula riaccende i motori con il primi Gran premio della stagione 2015 a Melbourne.

Molte le novità in arrivo, le speranze di piloti e team con, purtroppo, qualche spiacevole sorpresa. In fatto di uomini, prima che di piloti. Mancheranno ancora infatti a questo particolare mondo Michael Schumacher sempre in attesa di qualche cenno sostanziale di miglioramento del suo stato di salute e lo stesso discorso vale per Jules Bianchi. Nessuno li ha dimenticati.

Mancherà anche Fernando Alonso che è andato a cercare un non facile rilancio in McLaren, ma che non potrà essere al via per i postumi dell’incidente nelle prove al Montmeló sulle cui cause e durata degli effetti troppe incertezze continuano a regnare.

Sul piano puramente tecnico-sportivo una sola certezza sembra confermarsi, quella sulla continuità del predominio della Mercedes che, allo stato delle cose e nonostante gli sforzi degli altri competitori, non risulta ancora intaccato. Riesploderà, più o meno tenuta sotto controllo dai responsabili, la rivalità tra i due galli del pollaio, con Hamilton deciso a consolidare le gerarchie nel team e il peso del suo titolo mondiale e Rosberg ben deciso a ricercare la “vendetta”.

In casa Ferrari si respira ottimismo, qualcuno arriva ad accreditare il team come il più attrezzato a insidiare le inarrivabili frecce d’argento. Per questo tutto è stato rinnovato al vertice con Marchionne presidente in primo luogo, con  Arrivabene come “team principal”, Vettel (che ha battezzato Eva la sua monoposto) come prima guida, Raikkonen che vorrebbe essere il primo a riportare il titolo Mondiale Maranello dopo essere stato l’ultimo a farlo e con i nuovi progettisti incaricati di colmare il gap tecnico.

Le speranze della Red Bull sono principalmente riposte su un pilota come Ricciardo ormai saldamente nel novero dei più grandi in circolazione; non sarà facile ripetere la brillante stagione passata, ma le capacità, le motivazioni e i mezzi tecnici non mancano. In squadra, al posto di Vettel, è entrato un russo ventenne di grande prospettive, Danyl Kviat, ansioso di farsi largo in questo mondo”. Auguri.

Grandi conferme si attendono dalla Williams chiamata a ribadire le doti velocistiche già note (non a caso è motorizzata Mercedes) e a dare ancora più supporti al bravo Massa (un po’ meno di sfortuna, please) e al promettentissimo Bottas che gli contenderà la leadership nel team.

Sempre tra i motorizzati Mercedes una situazione analoga si riproporrà con tutta probabilità in Force India tra Hulkenberg e Perez entrambi veloci ed affidabili e vogliosi di togliere dai rispettivi palmares quello “zero vittorie” che ormai si prolunga da troppo tempo negli oltre 70 GP che entrambi hanno fin qui disputato. Restano però i forti problemi finanziari che influerenzeranno sicuramente lo sviluppo.

Partono dalla stessa base motoristica anche i due della Lotus, Maldonado e Grosjean ai quali il minimo che si chiede è di finire qualche GP in più. Il francese ha già occupato per 9 volte il podio e potrebbe provare a ripetersi. Difficile, ma possibile con gli sviluppi messi in mostra nei test.

E siamo alla Toro Rosso dove i piloti sono tra i più giovani e meno esperti, dal ventenne Sainz, figlio del campionissimo dei rally al baby Verstappen ancora non in età da patente (17 anni) di cui si parla un gran bene, ma sempre 17 anni sono in un mondo di lupi affamati.

Restano i due team motorizzati Ferrari, la Sauber con lo svedese e promettente Ericsson che cercherà di mettersi in luce e l’esordiente brasiliano Nasr, tutto da scoprire. Sempre che il tribunale non obblighi il team a far correre Van der Garde che ha appiedato.

Lo schieramento chiude con la Manor, team nuovo che è subentrata alla Marussia con programmi ancora in gran parte da definire con esattezza e con un pilota, Stevens, che finora ha corso un solo G.P. e l’altro, Merhi, esordiente.

Lasciamo per ultima la Mc Laren-Honda, “onusta di onori e gloria” con gli uomini, i piloti e i tecnici che l’hanno fatta grande in passato. Affidavano il rilancio ad Alonso ed al bagaglio tecnico di Honda, ma la partenza non poteva andare peggio e non sarà facile ritagliarsi un posto di primo piano. Il volante di Alonso per la prima gara sarà affidato a Magnussen, bravo ma non come Alonso.

Passando alle note tecniche e di regolamento in questa stagione ai grandi costruttori impegnati direttamente Mercedes, Renault e Ferrari (Fiat) si aggiunge dunque Honda; le power unit a disposizione di ogni pilota passano da 5 a 4.

I cambi avranno rapporti omologati a inizio stagione e non più modificabili; dovranno durare 6 Gran Premi con una penalizzazione in griglia di 5 posizioni. 

Viene istituita, per maggior sicurezza (dopo quanto è successo a Jules Bianchi) la Safety Car Virtuale con segnalazione SCV sul cruscotto comandata dal direttore gara che obbliga a rallentare in caso di necessità come se effettivamente ci fosse in pista la Safety Car. L’uscita pericolosa dai box costerà 10 secondi e altri 10” oltre ai 5” che restano per infrazioni più gravi.

Il punto focale della stagione resterà infine, con tutti gli interrogativi suscitato dall’incidente di Alonso, il livello di affidabilità e sicurezza della parte elettrica delle monoposto con tutti i riflessi che un problema del genere può innescare anche per le normali vetture elettriche da strada che cercano con fatica una vera affermazione di massa. Buon Campionato a tutti!

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