Moto GP Malesia
Duelli sopra le righe tra Rossi e Marquez in Moto GP in Malesia
Dopo il più bel GP del 2015 a Phillip Island, in Australia, solo 7 giorni fa e con 52 sorpassi, il circuito malese di Sepang, penultima gara del motomondiale, lasciava presagire un’altra ora di adrenalina a mille tra Honda, interessata a vincere più gare e Yamaha a battagliare per il titolo piloti, avendo già vinto quello costruttori. Purtroppo si è visto un altro (brutto) film, con Pedrosa lepre sin dal via e tanti complimenti per come riesce a esser veloce e con Lorenzo che parte male, ma già al 2° giro è in 2a posizione e la mantiene fino al traguardo. Dietro s’accende il duello tra Rossi e Marquez, che con lo sport, sue leggi e valori stride assai. Per esser chiari, la battaglia tra Rossi è Marquez è anelata da tifosi e spettatori se resta nei binari della correttezza e sportività, fatta di sorpassi e staccate al limite, mentre è da condannare senza appello qualsiasi manovra ostruzionistica, carenata e scorrettezza. Il motomondiale è sport tra cavalieri del rischio e come tale deve rimanere, senza trascendere nelle gazzarre simili a quelle negli stadi di calcio!
Sfido chiunque a pensare Valentino simile ai campioni più blasonati della pelota quando, dopo 10 sorpassi tra lui e Marquez, lo ha steso per rispondere (in cuor suo) agli atti ostili da parte del “bimbo” targato 93. Molto seccato, quasi esasperato Rossi, perché voleva lottare con Lorenzo e non ha potuto attuare questa volontà causa Marquez troppo sopra le righe, con guida assai garibaldina, che stona col suo viso angelico e sempre sorridente, perfetto dottor Jekyll e mister Hyde. Già da giovedì in conferenza stampa Rossi ha accusato Marquez di condotta antisportiva, provando col cronologico dei tempi sue parole. Da quel momento era palese attendersi un raffronto tra i due, con azioni e reazioni in gara, ma nessuno ipotizzava finisse nel peggior modo possibile! Per fortuna che Iannone non c’era, condannato al ritiro dalla rottura della sua GP15 subito dopo il via, altrimenti sai sui social...
Negativa la tardiva decisione della Race Direction (2h da fine GP), poiché si poteva benissimo penalizzare Rossi col passaggio in corsia box e costringerlo ad una faticosa rimonta per segnare punti, senza intervenire (come ha fatto) falsando, coi 3 punti di penalizzazione sulla patente per Rossi e retrocessione all'ultimo posto in griglia a Valencia, il finale di una stagione per certi versi entusiasmante.
Ai tifosi e telespettatori piacciono i duelli corpo a corpo perché gusto vero delle corse, quindi apprezzano chi come Rossi come Marquez ed altri, duellano cercando di annichilire gli avversari. Marquez fa così da sempre! Ha iniziato anni fa a Laguna Seca con Rossi al “cavatappi”, dove Valentino sorpassò Stoner, giusto x fargli capire chi fosse e continuato quest’anno in Argentina e Olanda con carenate sfociate nel nulla, perché Rossi non è campione che dice o pensa “prego si accomodi” alle provocazioni. Se non sfugge che il 93HRC in Australia abbia fatto un favore a Rossi vincendo davanti a Lorenzo, in Malesia stona il sorpasso del 99blu su Marquez, svoltosi come se si fosse aperto il telepass. Il duello Rossi-Marquez è fotocopia di molti altri nelle corse, dove (per regola non scritta) chi non è in lotta per il titolo si fa da parte, senza rompere le scatole, ipotizzando in tempi migliori il suo turno. Difficile scordare Schumacher contro Villeneuve e Damon Hill, o il leggendario Senna-Prost. Nelle moto il “cozzo” tra Capirossi e Harada nelle 250, come Loris stesso ha ricordato in tv. Nessuno però è stato provocato, Rossi sì. Anche se con sua reazione ha incrinato la nomea di campione osannato ovunque nel mondo. Rispondendo ad atti scorretti nel medesimo modo e oltre il lecito, si è messo sullo stesso piano del “bimbo furbetto”, per il quale in passato lui era un idolo mentre ora è avversario da battere. Senza dar ragione a Rossi, è indubbio che se ti stai giocando il titolo iridato, il tuo decimo, a 36 anni, puoi “non vederci dalla rabbia” e soffrire la “chiusura della vena”, ma è qui che deve emergere il pluricampione, senza andare fuori dalle regole. “Marquez ha vinto la sua battaglia, mi ha fatto perdere il mondiale” ha detto Valentino nel dopo GP, contrapposto al “mi ha dato un calcio, l’hanno visto tutti” del pilota HRC. Da giovedì le accuse (fondate) hanno alzato i toni verso limiti pericolosi. L'arte della pressione psicologica, che Rossi ha sempre esercitato da maestro, stavolta si dimostra un boomerang. Coinvolgendo infine anche Lorenzo, che a fine GP invoca squalifica di Rossi e azzeramento punti: “Ho perso il rispetto per Rossi come sportivo” sue parole a fine gara. Dimenticando quanto ha fatto in passato…
A Valencia tra due settimane si lotterà per i titoli della moto3 (tra Kent e Oliveira) e della classe regina. Non sarà facile per Rossi, che partirà ultimo e dovrà recuperare per raggranellare punti da sommare all’attuale “tesoretto”, ridotto a 7 punti su Lorenzo. Le maschere sono calate, i falsi perbenismi finiti. L’unico che ne esce bene è Pedrosa, che corre e vince con sequenze di giri veloci: l’essenza nuda e cruda delle corse!