MotoGP Germania
Marquez torna alla vittoria in Germania, doppietta Honda al Sachsenring davanti a Rossi che precede Lorenzo (4°).
In Germania era annunciato un successo Honda e così è stato. Al Sachsenring, toboga della Sassonia dove le moto restano in piega veloce sinistra per oltre 35 secondi ogni giro, il mix tecnico di telaio vecchio e motore 2015 rende le due Honda RC213V ancora competitive, senza mettere in crisi le gomme come nella prima parte della stagione. Marquez guida come sa fare e con la moto “gommosa” ma non “scorbutica”, riesce a raddrizzarla, a buttarla di traverso e compiere quelle manovre che gli permettono di essere il più veloce in ogni sessione. Dopo le solite lagne per Assen giovedì e venerdì, “el cabronsito” decide di metter nel dimenticatoio l’ultima chicane olandese e tornando a vincere dopo tre mesi esatti, prova a rincorrere quel mondiale che lui stesso ammette essere “un’impresa difficile, ma non impossibile”.
Rossi attua un’altra tattica, tenere a bada il giovane campione del mondo e precedere Lorenzo, che sembra aver perso o finito il momento magico di quelle 4-vittorie-4 tra maggio e giugno. Valentino ha capito che deve combattere il nemico di ogni GP, quello più in palla, cercando di accumulare punti (quest’anno è sempre sul podio), perché alla fine si faranno i conti e ne basterà solo uno in più degli altri per vincere il decimo titolo mondiale, quello della stella. Da Barcellona ogni lotta ha gusto iridato, meglio se prevale e vince ma ok anche se è piazzato. L’importante è precedere Lorenzo, compagno di team, che in Germania parte davanti, dopo due curve è in testa, ma alla fine è dietro, quarto e opaco.
Marquez vince solitario, scappando dopo aver superato al 5° giro l’illuso Lorenzo, lesto al via, mentre Rossi, partito sesto, chiude terzo dopo un lungo duello con Pedrosa, al miglior GP stagionale e ottimo 2°. Ducati sorride per Iannone (5°) e Petrucci (7°) ma è triste per Dovizioso, ancora out per caduta. Due punti anche per Aprilia con Bautista 14°, mentre Laverty, sostituto di Melandri, non brilla.
A metà stagione s’iniziano a fare i calcoli, poiché i papabili alla corona iridata sono solo 3, due in sella a Yamaha e uno con Honda. Con la ritrovata competitività, a livello matematico potrebbe succedere che Marquez, vincendo i restanti 9 GP segnerebbe 225 punti, che sommati agli attuali 114 sarebbe a quota 339. Gli stessi di Rossi, se agli attuali 179 dovesse sommarne 160, ipotizzando 4 secondi posti (80) e 5 terzi (80), ma Vale perderebbe il titolo per minor numero di vittorie. Oppure vincerlo (con 343) se risultasse 5 volte secondo e 4 volte terzo (+164). Fanta motoGP? Forse, ma in questa lotta a tre, ci sarà la variante Lorenzo, col suo carattere ombroso e mutevole psiche. Sarà comunque una sfida che renderà la seconda parte di stagione incerta e palpitante. Dei 3 contendenti due avranno la stessa moto, con alti e bassi per tutti: esser veloci nei setting sarà fattore essenziale. Marquez dovrà esser sempre al massimo e in queste condizioni è spesso falloso, mentre i due Yamaha godono di una moto dolce, con propulsore anche potente, grazie a migliorie e continui affinamenti sfociati nel nuovo e più performante telaio e nel cambio “seamless” a due vie.
L’ennesima presenza sul podio conferma che Valentino corre usando la testa, in questo è una spanna sopra tutti, anzi nell’utilizzo della psicologia “racing” è un vero “world champion”. A metà campionato ha 13 punti di vantaggio sul compagno-avversario e 65 sul baby della Honda. Nessuno a inizio stagione aveva ipotizzato che il 36enne di Tavullia potesse esser così competitivo, invece 3 vittorie, due secondi posti e quattro terzi ora fortificano un sogno iridato: nemmeno una (brava) maga l’avrebbe predetto! Resta un fattore singolare, come nei campioni sportivi l’età biologica pare non conti, anzi grazie all’esperienza sbagliano meno e riescono a limitare i danni quando in giornata no.
Ora per il circo della velocità a due ruote uno stop di 3 settimane. Ad inizio agosto si tornerà negli USA col GP di Indianapolis, dove Marquez e la Honda vanno forte. Bisognerà verificare se la vittoria tedesca è un fuoco di paglia o se preoccuparsi. Anche Lorenzo nel famoso circuito dell’Indiana va forte, anzi fortissimo e Valentino sarà costretto a lottare, perché le Yamaha nelle curve tonde sono molto competitive. Sarà il solito grande spettacolo. Buone vacanze!