MotoGP Spagna
Vince Lorenzo davanti a Marquez e Rossi. Male le Ducati, mai nelle posizioni di testa.
Un GP noioso quello di Jerez de la Frontera, circuito andaluso nel sud della Spagna e 4a gara del motomondiale 2015. Lorenzo ha fatto il vuoto dallo start vincendo solitario, Marquez e Rossi hanno finito nell’ordine, ambedue con problemi. Chi fisici come lo spagnolo, reduce da intervento chirurgico al mignolo lunedì scorso, chi tecnici, come il pesarese, per gomme e prestazioni non al top in tutto il fine settimana. Il ritorno sulle piste europee del circo di Rossi & Co. si auspicava un po’ più adrenalinico, ma già dalle prove di venerdì e qualifiche del sabato si era intuito che Jorge Lorenzo era diverso rispetto alle trasferte oltre oceano, forse deciso e rinvigorito dal rinnovo del contratto Yamaha per un altro anno. Il maiorchino è stato veloce, preciso, sorridente con tutti. Un’altra persona, distante anni luce da quella sfortunata, debilitata e dubbiosa dei GP precedenti. Ha vinto dominando con un salto verso l’alto nella classifica piloti.
Alla fine la lotta tra Marquez e Rossi non c’è stata. Si attendeva un altro atto della lotta tra i due che sono identici per grinta e caparbietà agonistica, salvo che nell’età. Hanno cercato invano di metterli uno contro l’altro. Al “semplice contatto di gara” di Valentino, faceva eco “la televisione spiega tutto quello che è successo” dello spagnolo, che non ha mai ammesso di aver sbagliato, lasciando aperta l’idea di una scorrettezza del n46, anziché pensare alla propria (errata) manovra dettata dalla chiusura della vena nel vedersi sorpassato, piuttosto che dalla riflessione da campione del mondo. Errore di gioventù? Può darsi, perché nell’ammettere gli sbagli sta la grandezza di un leader, del campione, di chi è figura da emulare tra i fan. Tra Rossi e Marquez tutto un sorriso (di circostanza) anche se Vale ammette che “nel paddock non esistono amicizie, semmai simpatie” perché non si esce o si beve qualcosa insieme a chi è il tuo avversario. Soprattutto se è il compagno di squadra. Antica e primaria regola del motorismo, a ogni livello.
Col 3° posto di Jerez, Rossi sale a 200 podi in carriera, l'ottavo di fila (come negli anni d’oro) ma soprattutto resta in vetta alla classifica iridata con 82 punti, 15 di vantaggio su Dovizioso, 20 su Lorenzo e 26 su Marquez. Partito bene Valentino ha provato a prendere Marquez, ma nel finale ha tirato i remi in barca facendo punti preziosi: "Ci ho creduto, riuscivo a girare in 1'39" alto e stavo recuperando, però in tutto il weekend non sono mai riuscito a guidare benissimo, ad essere troppo veloce - le sue parole nel dopo GP. Sapevo che con Jorge sarebbe stato difficile, pensavo di giocarmela con Marc, ma alla fine ho rallentato perché in difficoltà con le gomme. Ho preferito non rischiare”.
Lorenzo ha dominato guidando in modo istintivo, senza problemi tecnici né personali. Questi sono fattori chiave di un grande weekend e quando tutto va nel verso giusto, generalmente si vince. Non avesse fatto risultato a Jerez erano problemi seri, conditi da pensieri neri come la bandiera che pianta laddove vince e s’impone alla grande. Marquez ha sicuramente patito l'infortunio al mignolo sinistro, riuscendo a raggiungere l’obiettivo di ridurre il gap in classifica da Valentino. Ora è a 26 punti, un 2° posto frutto di una grande forza di volontà, senza antidolorifici. Stoico!
Ducati è da sempre sofferente a Jerez, ma durante le prove avevano mitigato problemi e magagne, piazzando Iannone in prima fila. In gara i due Andrea hanno fatto gravi errori che li hanno penalizzati. Al mancato scatto di Iannone allo start, che deve rincorrere finendo 6°, si somma il lungo di Dovizioso al secondo giro che lo relega ultimo, obbligandolo a rimontare fino alla nona posizione. Ducati farà a breve dei test privati al Mugello, poiché la pista toscana è sede del GP d’Italia (a fine maggio) e scenario troppo importante per azioni o risultati deludenti. Aprilia nei test ufficiali di lunedì e martedì proverà il nuovo cambio seamless up & down. Un gradino per evitare di navigare nelle retrovie.