Motorpad nel CITE al Mugello con la Citroen C3 Max
L'ultimo appuntamento del CITE vissuto dall'abitacolo della Citroen C3 Max.
Di solito sentiamo parlare di auto nate per la pista o di auto da corsa omologate per la strada. Quando però mi hanno parlato di correre con una Citroen C3 preparata per il Campionato Italiano Turismo Endurance (CITE) nell’ultimo appuntamento previsto sul circuito del Mugello, qualche perplessità è venuta.
Il format del CITE prevede una doppia gara da 48 minuti + 1 giro che si può disputare da soli o in coppia (con sosta obbligatoria) e da quest’anno prevede al suo interno tre categorie, Super Production Prima Divisione, Super Production Seconda Divisione e la nuova TCR per le 2 litri turbo. È uno degli appuntamenti fissi delle ruote coperte in ambito nazionale e ha come caratteristica quella di portare in griglia vetture molto diverse tra loro, facendo proprio della differenza tecnica la chiave d’interesse.
Ecco così che al sull’impegnativo circuito toscano, evento di chiusura della stagione agonistica si sono iscritte 17 auto, comprendenti 4 BMW M3, 3 Seat Leon Racer, 4 BMW 320i, ed un esemplare a testa per Abarth 695 Evo, Honda Civic Type R, Honda Integra, Renault Clio e l’incredibile Romeo Ferraris Cinquone.
Non mancano i nomi di spicco tra i piloti e la Seat ha invitato a partecipare niente meno che Jordi Gene, attualmente impegnato nel Mondiale TCR giunto in Toscana per aiutare Valentina Albanese a vincere il Titolo Assoluto del CITE; cosa poi regolarmente avvenuta.
Come compagno di squadra ho il ben più esperto Massimo Arduini, pilota-giornalista-direttore sportivo-tutor di noi giornalisti, che ha sviluppato in prima persona l’auto con il quale ho condiviso l’abitacolo lo scorso anno con una Peugeot RCZ Evo a Misano.
Non conoscendo minimamente il Mugello, una delle piste che giustamente sono inserite tra le Università della Guida, si decide insieme al team di sfruttare al massimo la sessione di prove libere e le qualifiche per fare esperienza. La sorpresa è tanta quando si scopre che la C3 Max proprio non ne vuole sapere di andare. Anche questo fa parte del mondo delle corse. Si capisce molto della passione di chi è parte di quest’ambiente guardando come i meccanici Procar lavorano tutto il giorno per risolvere il problema. Mai dare per morta un’auto perché se esiste la possibilità di ripararla viene sfruttata al massimo.
Il mattino successivo dopo aver smontato tutto il motore e rivisto l’elettronica il rumore è perfetto e l’auto è pronta per partire; però non lo sono io avendo perso un’intera giornata fermo ai box.
Gara-1 racchiude così tutto quanto (libere-qualifiche-corsa) e al traguardo siamo al 12 posto assoluto e quinti di Divisione 2. C’è molto da migliorare per il sottoscritto e al mattino successivo vengo chiuso nell’hospitality a studiare la telemetria del mio compagno e ad analizzare il tracciato con le riprese della camera car. Un reset più che necessario e quanto mai utile.
Si va in gara-2 con qualche chilometro di esperienza in più. Al via Arduini lotta e guadagna posizioni e stremato dall’influenza mi consegna il volante. Tutto è veramente nelle mie mani e la lezione del mattino porta i primi risultati con un netto abbattimento dei tempi tanto che difendo la seconda posizione fino all’ultimo giro quando la perdo. Alla fine un podio, sicuramente meritato e inaspettato, ma con qualche rimpianto dovuto solo alla mancanza d’esperienza.
Esperienza che rimane unica e davvero irripetibile perché guidare un’auto da corsa può capitare ma passare l’esame del Mugello è una sensazione difficile da raccontare. Peccato che sia finita la stagione e speriamo nel prossimo anno.