Opel, una lunga storia di rally nazionali
Nei 120 anni di storia di Opel, uno spazio rilevante lo ha l’attività sportiva. I rally sono stati per molto tempo un terreno dove la casa tedesca ha schierato le proprie vetture e all’inizio degli Anni Sessanta il marchio Opel torna nelle competizioni con la Kadett-A nel Tour de Europe del 1963 con l’equipaggio Hans Beck e Lutz Kemper. Concluderà la gara al sesto posto assoluto e primi di classe. Si può far partire da qui l’inizio della carriera sportiva di questo modello e nel 1969, con la Kadett-B alcuni clienti sportivi e piloti privati la scelgono in considerazione delle tradizionali doti di robustezza, semplicità di manutenzione e basso costo di gestione.
Anche in Italia viene particolarmente apprezzata grazie al lavoro di preparatori come i fratelli Gino e Silvio Carenini e Virgilio Conrero che in breve diventano specialisti nell’elaborazione della Gruppo 1 e Gruppo 2. In particolare Conrero ha legato il nome all’attività sportiva di Opel Italia e nel 1970 parte il programma sportivo organizzato dalla filiale nazionale del marchio che prevedeva facilitazioni sull'acquisto delle vetture e dei ricambi e premi in denaro a fine stagione.
Nel giro di due anni le Opel si guadagnarono una notevole fama sportiva trasferendo un’immagine più dinamica e non solo di produttore di auto di auto da famiglia e nel1972 la Opel Kadett-B Rallye 1900 preparata da Conrero e guidata da Salvatore Brai-"Rudy" vince il gruppo 1, quello delle vetture di serie, nel Campionato Italiano Rally Nazionali.
La Kadett-B passa il testimone alla nuova Ascona 1.9 SR che ne riprende meccanica e Brai e “Rudy”, con guida tecnica di Conrero, si ripetono e vincono il titolo di Gruppo 1 nel Campionato Italiano Rally Internazionali. Il secondo titolo tricolore Gruppo 1 arriva nel 1974 con Angelo Presotto e Maurizio Perissinot, che si impongono anche a livello internazionale vincendo la categoria nella Mitropa Cup.
Il terzo modello protagonista dei rally italiani è stata la Kadett-C GT/E con carrozzeria Coupé, che montava lo stesso motore monoalbero a iniezione elettronica della Manta 1900 e che conquista il Gruppo 2, ovvero vetture turismo preparate, con Federico Ormezzano-"Rudy" e il Gruppo 1 con Angelo Presotto-Maurizio Perissinot.
Un anno indimenticabile per Opel è il 1977 con le Kadett affidate a Conrero trionfatrici con "Lucky"-Braito in gruppo 1, con Ormezzano in gruppo 2, con Ballestrieri-"Rudy" in Gruppo 4 e con Fabrizia Pons nel femminile. Le Gruppo 1 disponevano di 140 CV mentre le Gruppo 2 190 CV. La versione Gruppo 4, il top della categoria di quel periodo, porta la cilindrata a 1.980 cc, monta l’iniezione indiretta Kugelfischer, arriva a 225 CV, utilizza un cambio a 5 marce a innesti frontali, il differenziale autobloccante ed i freni a disco autoventilanti sulle quattro ruote. Con il peso contenuto in 890 kg, si rivela molto maneggevole sui tratti misti e misto-veloci, anche se il ponte posteriore rigido limitava spesso la possibilità di scaricare a terra tutta la potenza, specialmente all'uscita dei tornanti.
Nel 1978 viene progressivamente introdotta la versione GT/E2 con motore 2 litri e la Kadett ribadì la sua supremazia in Gruppo 1 vincendo nel 1978 la Coppa CSAI con Dario Cerrato-Lucio Guizzardi, il titolo femminile assoluto con Fabrizia Pons. Ancora Cerrato si ripete l'anno successivo in gruppo 2 da 215 CV. Queste sono le ultime affermazioni della Kadett perché sta arrivando la potente Ascona 400.
Nel 1981 questo modello conquista con Tony”-“Rudy” il Campionato Italiano Rally. Spinta dal 4 cilindri di 2,4 litri da 240 CV sviluppato dalla Cosworth abbina la testata a 16 valvole al monoblocco della Opel Rekord Diesel. Il team italiano l’anno seguente vince il campionato europeo. Con l’introduzione dei regolamenti del Gruppo B Opel passa alla Manta 400 e preparata da Virgilio Conrero, coglie l’ultima vittoria assoluta di Opel nell’italiano al Rally della Lana 1985 con Cerrato-Cerri.
Si arriva agli ultimi anni di gare e nel 1986 debutta la Kadett-E GSi 1.8 con una versione con motore bialbero a 16 valvole da 220 CV preparata in Gruppo A. A questo punto l’interesse dell’importatore italiano per i rally si indirizza in altre direzioni come la creazione della Scuola Rally affidata a Rudy Dal Pozzo e all’organizzazione dei trofei monomarca, come quello riservato alla Opel Corsa che all’inizio di quegli anni fece la sua apparizione sul mercato.