Peugeot Sport Italia
Parte con il rally del Ciocco la stagione italiana di Peugeot.
Ha una tradizione importante da difendere la marca del Leone che conferma un impegno che più brillante di così non potrebbe essere.
La promessa di impegno non potrebbe essere più perentoria “vorremmo fare anche qualcosa di più dello scorso anno”, dove, bisogna ricordarlo, nel Campionato Italiano rally, Peugeot ha conquistato quattro delle otto gare in calendario (Targa Florio, San Marino, Friuli, Due Valli), sette volte è salita sul podio ed ha vinto ben 38 prove speciali, il 40% del totale.
Tutto insieme alla inarrivabile coppia Paolo Andreucci/Anna Andreussi, con il pilota toscano che ha conquistato l’ottavo titolo italiano (il quinto con Peugeot) stesso numero raggiunto dal costruttore francese
Più che confermato quindi questo binomio storico “otto volante” a bordo della 208 T16 R5, al suo secondo anno di attività agonistica preparata ed assistita sui campi da gara da Racing Lions di Cesena. “Nel 2014 il nostro obiettivo era essenzialmente di sviluppare al meglio la debuttante 208 T16 – ha dichiarato Andreucci - e se possibile concorrere al titolo assoluto, che poi abbiamo conquistato all'ultima gara della stagione. Ora iniziamo la nuova stagione con un anno di esperienza in più con una vettura che ha dimostrato fin da subito di avere ottime qualità. Certo, la concorrenza non è stata a guardare e sappiamo che quest'anno schiererà vetture nuove, potenzialmente molto competitive, tutte da scoprire”.
Cercherà di imitarne la classe e, in prospettiva, i risultati il giovane Michele Tassone, 23 anni, pilota dello Junior Team con Daniele Michi navigatore a cui viene affidata la 208 in versione R2. A loro il compito di lottare per il Campionato Italiano Rally Junior, serie riservata ai piloti Under 25. “Entrare a far parte del progetto Peugeot Italia è per me motivo di grande soddisfazione, racconta il giovane pilota. L'occasione che mi permetterà di affrontare un contesto di primo livello come il Campionato Italiano Rally potendo contare sulla competenza di un team ufficiale, che saprà certamente valorizzare nel migliore dei modi la mia crescita sportiva. Ho avuto modo di saggiare le prestazioni della Peugeot 208 R2 durante il corso federale promosso da ACI Team Italia: una vettura performante, affidabile e professionale. Metterò tutto il mio impegno per poter sfruttare al meglio queste potenzialità”.
Si conferma anche qui la bella tradizione di “crearseli” in casa i piloti di domani in una squadra continuatori, in una squadra ufficiale, di una passione e di una eccellenza tecnica che nel rallysmo in particolare, non teme confronti. “Ancora una volta Peugeot Italia ha deciso di scendere in campo in prima persona nella formazione dei nostri futuri campioni – dichiara Eugenio Franzetti (Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di PSA Italia) - offrendo ad uno dei giovani equipaggi più promettenti l'opportunità di disputare un'intera stagione all'interno di una squadra ufficiale, acquisendo una preparazione che sarà certamente utile nel proseguo della loro carriera, magari come professionisti”.
Nel programma sportivo Peugeot Italia si conferma anche il programma Peugeot Competition che con i suoi 36 anni di attività, è il più longevo trofeo promozionale nel settore rally. Un impegno verso i clienti sportivi che corrono con una Peugeot, dalle piccole 106 alle più recenti 208, , che, nella scorsa stagione, hanno superato il 30% degli iscritti totali ai rally italiani, con 2939 partenze nell’arco delle 143 gare a calendario.
In premio per il vincitore con la partecipazione al Rally di Monza con il team ufficiale.
Allargando l’orizzonte e venuto da Parigi Laurent Guyot, Responsabile Clienti Peugeot Sport, che ha presentato i programmi che vedono l’impegno diretto della casa nel Mondiale Rallycross e nei Raid come la Dakar.
In particolare, a proposito dell’impegnativo Rally Raid che ha visto Peugeot trionfare molte volte nelle edizioni africane, Guyot ha dichiarato la sua soddisfazione per le vetture del Leone che hanno portato a terminare la gara e soprattutto per la preziosa esperienza maturata in vista della prossima partecipazione. La “Dakar” deve tornare ad essere un habitat naturale per il Leone.