MOBILITA' ECOSOSTENIBILE
Si fa un gran parlare, di questi tempi, di “mobilità sostenibile” e su un argomento tanto importante l’Unione Italiana dei Giornalisti dell’Automotive (UIGA) ha organizzato a Riccione un convegno dal titolo “Mobilità e Ambiente dopo il petrolio”.
Ha aperto il dibattito Romolo Biondi di Bosch prendendo spunto dalla celebrazione dei primi 125 anni di attività dell’azienda. Ha illustrato un interessante programma di sperimentazione che, giustamente, guarda al futuro.
E’ quello in atto nella Città-Stato di Singapore pensato per risolvere il problema delle emissioni, della congestione del traffico e delle esigenze di mobilità nelle grandi aree urbane utilizzando l’auto elettrica che entro il 2020 sarà realmente alternativa alla mobilità tradizionale. Sulla base di questo scenario Bosch propone una soluzione basata principalmente su una piattaforma software di tipo aperto, in grado di dialogare con altri sistemi e supportare soluzioni hardware (stazioni di ricarica) già installate e funzionanti.
In pratica la soluzione e-mobility di Bosch consente il networking delle stazioni di ricarica fornendo, via web e in modo semplice ed intuitivo, utili informazioni sia all’utente finale (l’e-Driver) che al gestore del servizio. Il sistema comprende due portali web distinti, ma facenti capo ad una medesima base dati: il portale del service provider fornisce al gestore del servizio indicazioni sullo stato delle colonnine mentre il portale dell’e-Driver è dedicato all’utente finale del servizio e informa sulla dislocazione delle colonnine e la disponibilità delle stesse, permette di prenotarne una per una certa ora e fornisce info sull’uso del servizio quali Kw/h prelevati, identificazione dell’utente tramite RFID card già in uso per il trasporto pubblico e per i pagamenti bancomat. In questo progetto pilota Bosch è service provider del sistema, gestendo l’infrastruttura, il portale, il sistema di pagamento e il servizio clienti con call center. Sono inizialmente previsti 60 stazioni di ricarica AC Mode-3 (Bosch per i modelli da esterno e Greenlots per quelli da interno), 3 stazioni DC Mode-4 e 60 veicoli (inizialmente Mitsubishi iMiev) incentivati dallo stato di Singapore attraverso l’esenzione dalla tassa di acquisto sul veicolo. Il piano tariffario previsto è di 100€ al mese.
In Italia sono allo studio collaborazioni di questo tipo con il Comune di Parma.
Corrado Storchi, Direttore Marketing e Comunicazione di Landi Renzo, azienda leader nei sistemi di alimentazione a GPL e a metano, ha poi approfondito le opportunità offerte da questi due carburanti che si contraddistinguono per economicità ed emissioni ridotte.
Il metano, di cui gli Stati Uniti hanno una disponibilità immensa e largamente inutilizzata, è legato al progetto Natural Gas Act, in approvazione al Senato USA che prevede di trasformare gran parte delle flotte aziendali (sia pubbliche sia private) con alimentazione a metano. Per questo l’azienda di Reggio Emilia ha aperto un impianto anche in terra americana.
Il secondo tema illustrato ha riguardato il Dual Fuel. Qui il discorso diventa ancora più interessante e innovativo perché è alla fase finale di sperimentazione lo studio su una miscela combinata di metano e gasolio in rapporto di 1:4. Non si tratta di un bi-fuel classico dove l’automobilista sceglie quale serbatoio usare ma di una vera miscela dei due carburanti che riduce sensibilmente le emissioni nocive (fino al 50%) e permette alle auto diesel di ridurre i costi del 15%. Inoltre con questa soluzione si riesce a guadagnare una classe nell’omologazione Euro. Entro la fine del 2011 dovrebbe terminare la fase di sperimentazione e verranno omologati i primi sistemi Dual-Fuel con questa tecnologia.
Terzo protagonista della tavola rotonda è Yokohama. L’azienda giapponese ha presentato il suo ultimo innovativo pneumatico messo in mostra al Salone di Ginevra. E’ il BluEarth che permette di ridurre il consumo del 15%. Si tratta di un pneumatico a bassa resistenza al rotolamento che ha superato in maniera brillante le più complesse situazioni di utilizzo, quello della frenata e della tenuta di strada sul bagnato.
Il risultato è stato possibile grazie all’utilizzo di nuovi composti per la costruzione che derivano da materie prime naturali capaci di ridurre il peso del 17%; in particolare ha sostituito gli oli aromatici con estratti ottenuti dalle bucce degli agrumi. L’80% dei materiali usati è completamente riciclabile.
Inoltre è stata anche migliorata l’aerodinamica con la presenza di piccole incisioni simili a quelle delle palline da golf sulla spalla del pneumatico.
Sarà disponibile sul mercato italiano a partire da quest’estate in 3 dimensioni, quelle solitamente usate sulle vetture ibride Toyota Prius e Honda Insight che per vocazione ambientale vengono equipaggiate con pneumatici a basso rotolamento di serie.