Nissan Intelligent Mobility

19 Jun 2018 Roberto Tagliabue
Nissan Intelligent Mobility

Nel corso di una tavola rotonda che si è tenuta presso l’autodromo di Vallelunga, Nissan ha esplicitato la propria posizione riguardo alla situazione attuale e agli sviluppi futuri del mondo dell’auto. L’AD di Nissan Italia Bruno Mattucci ha approfondito in modo particolare i primi due dei quattro aspetti che caratterizzeranno lo sviluppo tecnologico delle automobili: la guida autonoma e l’elettrificazione come parte della riduzione delle emissioni che si completano con la connettività e la condivisione.

Ha posto l’accento su quanto l’obiettivo degli strumenti di assistenza alla guida sia principalmente l’innalzamento della sicurezza. Oggi operazioni di marketing e pubblicità ingannevoli fanno pensare che la guida assistita serva per permettere al guidatore di avvicinarsi sempre più e sempre più spesso al ruolo di passeggero. La realtà che oggi offrono le strade, le infrastrutture di connessione e la reale interazione tra le vetture con differenti livelli di dispositivi, permettono di stimare che non prima del 2040 sarà realmente realizzabile la guida autonoma, classificata di livello 5, su un numero importante di autovetture per la circolazione privata. Questa stima è stata sottolineata dall’autorevole consulente di Accenture, Alessandro Verardi, che da oltre vent’anni si occupa dell’integrazione di nuove tecnologie nel settore automotive.

L’assistenza, quindi, non vuole permettere di potersi distrarre dalla guida per fare altro, ma di ridurre lo stress derivante dalle condizioni meno appaganti al volante, quali la guida in colonna in città come in autostrada, per lasciare al conducente il solo piacere di guidare. Un passo in più è estendere i limiti delle capacità sensoriali dell’uomo per vedere quando e dove gli occhi e la concentrazione non arrivano e agire prima di quando l’uomo è in grado di fare. Una delle sperimentazioni più affascinanti sta studiando la possibilità di intercettare le reazioni a condizioni di pericolo nell’istante stesso in cui le elabora il cervello, questa tecnologia prende il nome di “Brain to Vehicle predictive technolgy”, che consentirebbe una riduzione di 0,2-0,5 secondi sui tempi di reazione: frazioni di secondo che potrebbero fare la differenza tra un impatto e una semplice brusca frenata.

La risposta alla circolazione con vetture elettriche di Nissan è la seconda serie della Leaf, vettura che con l’aumento della capacità delle batterie ha aumentato l’autonomia tanto da consentire di uscire dall’impiego cittadino per affrontare senza grossi patemi, malgrado l’inadeguatezza dell’infrastruttura della rete distributiva, anche tratte extraurbane e autostradali. Per migliorare ulteriormente l’autonomia Nissan ha sviluppato la tecnologia “e-pedal” che consente la guida con un solo pedale. Il freno è ancora presente, ma l’impiego del motore elettrico come strumento di rallentamento, con il beneficio di sfruttarlo per ricaricare le batterie, consente di estendere ulteriormente la durata chilometrica della carica. Le prove nei percorsi sicuri della scuola dell’Aci presso l’autodromo di Vallelunga ci hanno permesso di comprendere quanto sia naturale e istintivo l’impiego dell’e-pedal, in grado di mantenere la vettura ferma fino a pendenze del 30%.

In conclusione: se il percorso verso la guida autonoma non sembra né così facile e neppure così immediato come ci voglio far credere, certamente la guida elettrica è una realtà molto più concreta e tangibile.

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