Peugeot PureTech
Importanti tecnici migliorano l'efficienza dei 3 cilindri 1.2 PureTech Peugeot.
Sono di strettissima attualità i motori Peugeot PureTech e il miglioramento dell'efficienza è lo sforzo costante dei tecnici del Leone. Ricordiamo che derivano da una base comune sviluppati per trarne propulsori dalle diverse caratteristiche.
Lo dimostra il tre cilindri 1.2 e-THP da 110 e 130 CV che ha il 40% dei componenti in comune con l'unità da cui deriva.
Il percorso di ottimizzazione cui è stato sottoposto passa attraverso una iniezione diretta del carburante alla pressione di 200 bar con iniettore in posizione centrale e possibili 3 iniezioni per iniezione. La pressione consente inoltre la migliore polverizzazione del carburante che così brucia meglio in una camera di scoppio ottimizzata nella forma.
Un ulteriore miglioramento generale è stato ottenuto riducendo gli attriti meccanici del 30%. In questa sistematica caccia a quanto può essere migliorato giocano un ruolo determinante per i due 1.2 e-THP le molte componenti innovative come la testata realizzata con la stessa lega in alluminio dei nuovi motori diesel e con lo stesso processo produttivo.
L'albero motore è in acciaio invece che inghisa e l'acciaio rinforza anche le bielle per reggere meglio le alte pressioni del combustibile.
Nell'utilizzo pratico delle novità il cambio manuale della 308 1.2 PureTech S&S da 130 CV cede il posto (a richiesta) alla trasmissione automatica EAT6 con paddle al volante. È lo stesso cambio che governa i motori 2.0 Blue HDI sviluppato con gli specialisti della giapponese AISIN, particolarmente rapido e fluido nei passaggi di rapporto grazie alla tecnologia Quick Shift.
Nello specifico la 308 1.2 PureTech 130 EAT6 dichiara consumi medi di 4,9 l/100 km in pratica un risparmio di 2 litri di carburante ogni 100 km ed emissioni di CO2 di 114 g/km. Si guadagnano in pratica 2 litri ogni 100 km rispetto quanto consumava il precedente motore 1.6.
È la riprova che il "downgrading" la riduzione della cilindrata, con tutti gli interventi cui il motore è stato sottoposto, ha realmente prodotto il promesso abbattimento dei consumi e delle emissioni. Senza minimamente intaccare le prestazioni e il piacere di guida.