Progetto HyFive per l'idrogeno a Bolzano
Lo sviluppo dell'auto ad idrogeno passa da Bolzano.
Dopo un lungo periodo di assenza è ritornato d’attualità il tema dell’auto ad idrogeno. Se ne erano perse le tracce per molto tempo e tutto era limitato alla presentazione di qualche concept che utilizzava questa tecnologia. Un primo segnale del ritorno d’interesse si era colto alla fine dello scorso anno quando al Tokyo Motor Show ha ripreso l’iniziativa Toyota con la presentazione della FCV, modello che verrà messo regolarmente in produzione nel 2015, per essere commercializzata dapprima in Giappone e successivamente negli Stati Uniti ad un prezzo vicino ai 70.000 euro. Qualche mese dopo c’è stata la risposta di Honda in occasione del Los Angeles Auto Show con la FCEV Concept, un’auto che sembra uscita dal film Blade Runner, che andrà anch’essa in produzione nel 2015 e dovrebbe essere venduta anche in Europa, sostituendo la FCX Clarity. Entrambi i modelli erano poi stati mostrati anche a noi europei al Salone di Ginevra dello scorso marzo.
Qualcosa si è mosso anche qui in Italia con l’apertura presso l’Istituto per le Innovazioni Tecnologiche di Bolzano (IIT) di una stazione di rifornimento da 700 bar che si trova all’uscita del casello “Bolzano Sud” dell’Autostrada del Brennero. Scelta non casuale visto che nel capoluogo altoatesino è presente il Centro H2-Sudtirolo che si occupa della produzione di idrogeno da energie rinnovabili mediante processo di elettrolisi che successivamente viene purificato, compresso e stoccato.
Tutto questo fa parte del più ampio progetto europeo “HyFIVE” (Hydrogen For Innovative Vehicles) che ha come scopo quello di promuovere lo sviluppo dei veicoli elettrici a celle combustibili FCEV. Il programma prevede l’apertura di altri sei punti di distribuzione che si sommeranno ai 12 già attivi in tre diverse aree (cluster) e sono coinvolte le città di Londra, Copenhagen, Innsbruck, Monaco e Stoccarda, oltre naturalmente a Bolzano che coordina tutta l’area del Cluster sud.
Per i necessari sviluppi l’IIT ha messo a disposizione 10 Hyundai ix35 Fuel Cell per i clienti business che, attraverso una formula di noleggio a lungo termine con un canone compreso tra gli 870 ed i 1.800 euro mensili, potranno utilizzare queste vetture a zero emissioni. È compresa la manutenzione, la garanzia, l’assicurazione RC e kasko, l’assistenza stradale e gli pneumatici invernali. Resta escluso il carburante che è equiparabile come costo a quello del gasolio. Il canone di noleggio copre solo i costi del progetto e l’IIT non applica nessun margine di guadagno.
Le auto ad idrogeno sono delle veri e propri veicoli elettrici dove al posto delle batterie al litio troviamo i serbatoi che trasformano il gas (stack) in corrente e alimentano un motore elettrico che muove il veicolo in perfetto silenzio. Usa questa tecnologia anche la Hyundai ix35 con potenza di 100 kW (136 CV), due serbatoi di stoccaggio dell’idrogeno sotto il piano di carico con una capacità complessiva di 5,64 kg. Con un pieno percorre fino a 594 km, le emissioni sono limitate al vapore acqueo e raggiunge una velocità massima di 160 km/h. Per la ricarica servono solo tre minuti.
Grazie ai contributi dell’Unione Europea attraverso il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale sono arrivati in Alto Adige 11 milioni di euro di finanziamenti che hanno coperto il 95% dei costi.
Attualmente nel nostro continente circolano 80 vetture ad idrogeno alle quali se ne aggiungeranno altre 110 costruite da BMW, Toyota, Daimler, Honda e Hyundai. Bolzano è all’avanguardia su questa alimentazione e girano per le strade cittadine anche cinque autobus a celle combustibile nell’ambito del programma Clean Hydrogen In European Cities (CHIC).
Anche se si tratta di numeri esigui si tratta comunque di un primo e necessario passo da seguire con attenzione, soprattutto per le valutazioni economiche e per comprendere quale tipo di impiego effettivo viene fatto dagli utilizzatori. Se è vero che la diffusione dell’alimentazione ad idrogeno ha il suo punto debole più penalizzante nella scarsità di punti di stoccaggio e rifornimento è pur vero che progetti come quello di Bolzano è un utile punto di partenza. Da qualche parte bisogna pur iniziare.