CITROEN C 4 CACTUS
La chiamano “la vettura manifesto del nuovo posizionamento Citroën”. Un discorso che, in realtà la casa dello chevron aveva già iniziato con la DS e suffragato dal grande successo che questa linea di prodotti ha subito raccolto sul mercato domestico e su quelli dell’esportazione e che ora la casa francese si appresta a ripetere con la C4 Cactus.
Se infatti per “manifesto” si intende l’enunciazione dei valori di una marca, allora la C4 Cactus è in tutto e per tutto l’auto che oggi riprende e sviluppa il patrimonio genetico di Citroën: stile originale e personalissimo, innovazione e tecnologie, cioè risposte precise alle richieste che il mutare dei tempi ha posto al mondo dell’auto. E’ stato così, ad esempio, con, la Traction del 1939, la 2 CV del 1949 e la DS del 1955. Cambiano ora, con la velocità della luce, gusti, esigenze e priorità; c’è una nuova coscienza ambientale, per non dire di una molto maggior attenzione ai costi in un periodo di crisi ed incertezze.
A tutto questo risponde, con prontezza e originalità la Cactus partendo da una linea di ottimo impatto visivo nell’equilibrio e la buona aerodinamica delle sue forme che sono sostanzialmente quelle di una crossover più bassa e compatta - 4,16 mt di lunghezza, 1,73 di larghezza e 1,48 di altezza e con una esclusività già, nell’ aspetto esteriore. E’ l’Airbump, una originale protezione delle fiancate fatta di un pannello con una serie di “bolle” con aria all’interno che assorbono i piccoli urti neutralizzando quindi quegli irritanti e costosi danni che frequentemente si verificano nel traffico o per disattenzione. E’ un particolare che diventa anche l’elemento grafico del modello combinandosi con le tinte di carrozzeria e che lo rende riconoscibile e inconfondibile. Altre protezioni che accentuano l’aspetto crossover si trovano nel frontale, lungo i passaruota e i relativi raccordi e nella parte posteriore.
L’allestimento interno è un gioco di freschezza e praticità; anche in questo caso con soluzione inedita come l’air bag che, in caso di necessità non fuoriesce dalla plancia o dal volante, ma cala dall’alto padiglione liberando quindi spazio sulla plancia per un capace e pratico vano che si aggiunge al bagagliaio di 358 dmc.
Farà felici i giovani della e-generation il tablet integrato che campeggia al centro della plancia, (magari un po’ troppo esposto ai malintenzionati che non sanno che è fisso) semplice e intuitivo e completo delle funzioni che facilitano i comandi e la guida e assicurano tutte le nuove abitudini di interconnessione con il proprio mondo.
Per i sedili si è scelto un ritorno alla panchetta dei tempi passati, naturalmente reinterpretata, ma con lo schienale posteriore che non può essere ribaltato separatamente e con i vetri di quella zona con apertura solo a compasso.
Tecnologia utile anche nelle motorizzazioni che non cercano prestazioni esasperate, ma le normali condizioni d’uso e soprattutto il contenimento dei consumi e delle emissioni. L’offerta completa comprenderà due unita a benzina di tre cilindri di 1.200 cc VTI da 82 CV e THP turbo da 110 CV; due anche i diesel di 1,600 cc HDi da 92 CV e BlueHdi da 100 CV che dichiara un consumo medio di 3,8 l/100 km e 82 g/km di emissioni di CO2. A renderli particolarmente brillanti provvede anche la cura dimagrante che ha fatto risparmiare alla Cactus un centinaio di kg ricorrendo anche all’alluminio per il cofano motore.
Due interessanti novità mettono ulteriormente il cliente al centro dell’interesse. La prima riguarda lo strumento finanziario che è allo studio per l’acquisto, vale a dire un listino “a consumo”, cioè collegato si chilometri che si percorrono in un anno. La seconda sfrutta le possibilità offerte dal web (come, ad esempio, Trip Advisor) per mettere in circolo e condividere tutte le osservazioni, giudizi, le lamentele che i clienti vorranno esprimere sulla vettura e che saranno anche preziosi suggerimenti per lo sviluppo del modello.
La Cactus sarà commercializzata a maggio in Francia dove si ipotizza un prezzo tra 15.500 e 25.000 euro e arriverà in Italia in autunno con la definizione esatta della gamma.
L’ultima considerazione riguarda la politica sempre più chiara che il gruppo PSA intende attuare per evitare una pericolosa concorrenza tra Peugeot e Citroen con l’assegnazione ai due marchi di missioni più chiare e definite e la Cactus sicuramente interpreta al meglio questa strategia.