Ford Focus RS
Parte da lontano esattamente dal 1968 con la 15M, la storia dei modelli Ford RS, sigla che significa Rallye Sport e che caratterizza le vetture più prestazionali del marchio.
Il badge RS ha sempre portato innovazione tecnica nei modelli come dimostra la Escort RS 1600 del 1970, con il motore 16 valvole, la Sierra RS Cosworth del 1985, con la particolare evoluzione aerodinamica, o la Escort RS Cosworth del 1992 a trazione integrale, soluzione che troviamo anche nella RS 200 del 1984 Gruppo B.
Oggi rilancia con la nuova Focus RS, la 30esima auto a portare questo badge.
Sviluppata dai tecnici di Ford Performance, non solo si pone al vertice della famiglia Focus, ma ha legittime ambizioni tra le sportive di derivazione dalla grande serie sempre più presenti nell’offerta dei grandi costruttori generalisti.
Dispone di 320 cavalli con limitatore a 6.800 giri, frutto del motore Ecoboost a iniezione diretta e turbo a geometria variabile di 2300 centimetri cubi, lo stesso che equipaggia anche la Mustang, accoppiato ad un cambio manuale a sei marce e leva corta e, altra novità importante, alla trazione integrale All-Well-Drive with Dynamic Torque Vectoring con ripartizione dinamica della coppia.
Il sistema prevede due frizioni a controllo elettronico, ognuna delle quali gestisce il trasferimento della coppia alle singole ruote posteriori ed anche fino al 70% della trazione totale verso una singola ruota.
Massima aderenza, dunque, ma se volete provare a fare i numeri di Ken Block, coinvolto nella presentazione e nello sviluppo, meglio intervenire sul controllo di stabilità e di trazione escludibili totalmente o parzialmente.
Nelle dotazioni la Focus RS non si priva del sistema di connettività e comandi vocali SYNC 2, che segnala agli appassionati il circuito più vicino, dei sedili Recaro e della strumentazione in chiave corsaiola. Quanto agli pneumatici, su cerchi da 19 pollici, sono disponibili in versione per la guida normale o per l’uso in pista.