Volvo e i ciclisti
La premessa è fondamentale e i numeri, evidenziati da Volvo che li ha desunti da importanti centri di ricerca e statistica, impressionanti. Citiamo i più significativi:
- nel 2013 sono state vendute nel mondo 132,3 milioni di biciclette
- 4.533 ciclisti sono rimasti feriti a Berlino solo nel 2012
- Il 55% degli incidenti mortali per i ciclisti nei 23 stati membri della UE si verifica nelle aree urbane. Negli Stati Uniti, il 69%
- Sempre negli Stati Uniti, 726 ciclisti sono rimasti uccisi nel 2012 e 49.000 sono rimasti feriti
- Il costo totale degli infortuni e delle morti di ciclisti è di oltre 4 miliardi di dollari negli Stati Uniti (2012).
Arogomenti più che convincenti, a prescindere dalle cause e dalle responsabilità, per porsi seriamente il problema di come porre rimedio a questa situazione con tutte le negatività sul piano sociale ed economico che comporta.
Il contributo di Volvo è una tecnologia che mette in comunicazione i caschi dei ciclisti - comunque fondamentali per la sicurezza e, purtroppo, scarsamente utilizzati specie in Italia - con le automobili. La novità sarà presentata in anteprima mondiale in occasione della manifestazione International CES 2015 di Las Vegas.
La rivoluzionaria proposta da Volvo nasce dalla collaborazione tra la casa automobilistica POC (produttore svedese di attrezzature sportive produttive) ed Ericsson e utilizza la tecnologia Connected Safety (già prevista sulla XC 90) che è in grado di rilevare le collisioni potenziali.
Utilizzando una App per smartphone dedicata a chi va in bicicletta, come Strava, la posizione del ciclista può essere condivisa con l’automobile - e viceversa - tramite il cloud Volvo cosi da allertare entrambi gli utenti della strada per attuare le azioni utili per evitare un potenziale incidente. Sul casco del ciclista si accenderà una spia luminosa e sul display della Volvo apparirà un segnale ad altezza occhi anche se il ciclista dovesse trovarsi in un punto cieco dietro una curva o dietro un altro veicolo o se è poco visibile.
