Toyota Prius
Toyota Prius cambia quasi tutto con la nuova IV generazione. La vettura che ha messo d’accordo il mondo dell’automobile con gli amanti della natura, ora dedica più attenzione a chi l’automobile l’apprezza per quello che può offrire: utilità e un pizzico di divertimento, quando possibile.
Resta però vivo il dna Prius a cominciare dal design, che come nei modelli precedenti sottintende lo status di vettura al di fuori dei canoni tradizionali. Nell’insieme molto uniforme, quasi da monovolume aerodinamico, si è aggiunta una maggiore caratterizzazione dei vari elementi. Il muso è ancora più affusolato (basti dire che l’emblema è più in basso che nel coupé GT86), i bordi d’attacco dei parafanghi più netti, la coda con un bordo a mo’ di spoiler che si protende ai lati verso l’abitacolo, come fosse sorretta dai gruppi ottici. Piccola concessione alla moda del momento, il montante posteriore mascherato da una placca nera, a dar la sensazione del tetto fluttuante. Il tutto contenuto in 4,54 mt di lunghezza, 1,76 di larghezza e 1,47 d’altezza.
La nuova Prius, dunque, è più ampia nell’impronta a terra (+80 mm / +15 mm) ma leggermente più “assettata” (-20 mm). Ciò grazie alla nuova piattaforma TNGA (Toyota New Global Architecture) nella quale i suddetti 20 mm in meno si riflettono in un abbassamento del baricentro di pari valore. Se aggiungiamo la presenza di un retrotreno a bracci duplici e un posto guida con volante più verticalizzato di 4 gradi, iniziamo a comprendere come la Prius non voglia più esser solo un mezzo ecologico per spostarsi “tout court” ma anche una vettura piacevole da condurre.